Il bicentenario dell’omeopatia in Italia

Questo numero è dedicato al bicentenario dell’Omeopatia in Italia. Siamo figli di una grande storia, seguaci di grandi medici che hanno dedicato ingegno e passione all’Omeopatia. Tutto l’amore di cui disponevano. Nessuna nostalgia, quanto la forza di raccogliere il testimone e proseguire con decisione il cammino.

IL MEDICO OMEOPATA n. 79 (Aprile 2022)
Dott. Gustavo Dominici

U

na paziente cinquantenne mi comunica telefonicamente che ha una sorta di affanno e palpitazioni dopo la terza dose di vaccino anti Covid. Viene in studio, la visito con cura: PA normale, frequenza cardiaca nella norma, nessun rumore all’auscultazione. Le chiedo di soprassedere e tenermi informato: ho rilevato varie situazioni simili rientrate in breve tempo, probabilmente causate dalla paura del vaccino. Così penso.
Nei giorni successivi ai suddetti sintomi si aggiunge un dolore al petto, quasi costante, ingravescente, oltre un senso di malessere generale ed infine mi comunica che sta avendo ogni notte una grave crisi di emicrania, di cui soffre, ma con frequenza molto inferiore, che la costringe ad assumere un potente analgesico perché il dolore è intollerabile. Un ecocardiogramma rileva un versamento pericardico. In base a questi ed altri sintomi prescrivo Aconitum napellus 30CH per quattro volte al giorno. Nei primi tre giorni la sintomatologia continua ad accentuarsi, poi drammaticamente migliora, fin quasi a scomparire. Prescrivo Aconitum 200CH. La paziente sembra guarita. Una ecografia di controllo certifica la scomparsa del versamento ed uno scollamento dei foglietti pericardici. Dopo due settimane l’emicrania torna a farsi insistente: Aconitum MK. La storia si conclude. Rimane una forte perplessità: gli altri che mi avevano riferito sintomi simili scomparsi spontaneamente erano affetti da una pericardite di grado più lieve? Non ho la risposta.
Ero piccolo, ma proprio piccolo, molti anni fa, all’età di 5 anni. Sembra soffrissi di bronchiti ed asma in modo grave. I miei erano quasi disperati e mia madre lanciò l’idea: “Una volta al mese viene in città (Umbria) un Omeopata, un certo Mattoli, vogliamo portarcelo? Magari riusciamo a guarirlo!” Dove avrà pescato questa intuizione non mi è dato sapere, mi rivedo in uno studio non troppo illuminato, una grande scrivania di legno e davanti a me un omone seduto su una Poltrona. Bonario. Ho solo questa immagine, insieme alla certezza di non aver mai più avuto una crisi d’asma. Sarà stato Ferruccio Mattoli, o Dandolo, che importa. Come dicevo non ho ricordi dell’asma – dalla quale quindi sono decisamente guarito – e nemmeno ricordavo l’episodio, tornato alla mente dopo aver letto l’articolo sulla famiglia Mattoli contenuto in questo numero. Sarò stato “contaminato” dall’Omeopatia? Un contagio che si è risvegliato a 25 anni quando sapevo che avrei dovuto fare il medico, ma non avevo idea di quale medico? Chissà. All’Omeopatia – ed ai Mattoli – devo tutta la mia gratitudine per la guarigione e per la professione che mi trovo a svolgere. Una gratitudine immensa.
Questo numero è dedicato al bicentenario dell’Omeopatia in Italia. Riportiamo solo alcuni degli interventi che colleghi di tutte le regioni hanno presentato nella circostanza, sia per far conoscere la storia di grandi omeopati che gli eventi e gli sviluppi regione per regione. Non c’è alcuna pretesa di completezza, manca ad esempio la Campania che da sola meriterebbe un numero intero! E magari accadrà. Quel che mi preme sottolineare è che siamo figli di una grande storia, seguaci di grandi medici che hanno dedicato ingegno e passione all’Omeopatia. Tutto l’amore di cui disponevano. Nessuna nostalgia, quanto la forza per raccogliere il testimone e proseguire con decisione il cammino.

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