Hydrogenium Peroxidatum – H2O2

“Risultati del Proving ed uso clinico nell’uomo e negli animali”

63° CONGRESSO INTERNAZIONALE L.M.H.I.
20-25/5/2008 – Ostenda (Belgio)
Dott. Gustavo Dominici – Dott. Mauro Dodesini

RIASSUNTO

Il Proving omeopatico di Hydrogenium peroxidatum (H2O2) ebbe luogo fra Febbraio e Giugno 2004 con le modalità di una sperimentazione in doppio cieco, randomizzata e con uso del placebo. (1),(2). L’elaborazione dei dati fu difficile a causa del lento sviluppo della sintomatologia nei provers. Hydrogenium peroxidatum fu somministrato alla dinamizzazione omeopatica 30 CH. Due provers continuarono la sperimentazione oltre i due mesi stabiliti ed assunsero anche la potenza 200 K, prolungandola fino a sei mesi. Il presente lavoro mostra i risultati del Proving e l’uso clinico di Hydrogenium peroxidatum (H2O2) nell’uomo e negli animali. I risultati clinici evidenziano la capacità di questo medicamento omeopatico di migliorare e perfino di guarire il deficit intellettivo di natura funzionale ed organica. I primi incoraggianti risultati potrebbero essere molto importanti nella terapia delle malattie degenerative del SNC, che sono fortemente in aumento. Se così fosse la terapia omeopatica potrebbe risultare utile dove la Medicina tradizionale ha poche possibilità di successo.

PAROLE CHIAVE

Acqua ossigenata – Sperimentazione in doppio cieco – Placebo – Uso clinico – Patologia degenerativa del SNC

INTRODUZIONE

Acqua ossigenata – H2O2
La sostanza

Il perossido d’idrogeno (H2O2) noto anche come acqua ossigenata, è il più semplice dei perossidi. (1),(2)

h2o2

Dal punto di vista chimico è un energico reagente ossidante.
A temperatura ambiente è un liquido incolore viscoso e instabile, che può esplodere spontaneamente. A causa del suo carattere esplosivo non è reperibile in commercio allo stato puro.

Il pericolo di esplosione è dovuto alla facilità con cui si decompone convertendosi in acqua e ossigeno gassoso con reazione esotermica.
Viene normalmente prodotto all’interno della cellula e la sua concentrazione è critica. Se presente in concentrazioni non fisiologiche, provoca danni ossidativi alle molecole biologiche.
È anche considerata una importante molecola segnale all’interno delle cellule nervose.
Può essere presente naturalmente a basse concentrazioni nell’aria.
Gli effetti tossici a basso dosaggio comprendono irritazione degli occhi, della gola, delle vie aeree e della pelle. L’ingestione può causare vomito, danni gastrointestinali ed embolia.

I radicali liberi

I radicali liberi sono delle molecole o porzioni di molecole che hanno un elettrone spaiato. Si possono formare nella cellula come prodotti di reazioni enzimatiche. Sono altamente reattivi per cui tendono a captare un atomo di idrogeno da altre molecole, determinando una reazione a catena. Agendo sui grassi delle membrane cellulari e sulle proteine nucleari determinano gravi danni alle cellule disintegrando le membrane e i nuclei. I radicali liberi sono alla base di cancro, arteriosclerosi, ipertensione, Alzheimer, Parkinson, malattie autoimmuni. Sono la principale causa del processo di invecchiamento cellulare.

I radicali liberi e le specie reattive dell’ossigeno (ROS)

O.-2 – anione superossido
Può essere velocemente trasformato in H2O2 tramite l’azione dell’enzima superossido dismutasi.

H2O2 – acqua ossigenata
Non è un radicale libero ma può causarne la formazione per esempio in presenza di metalli.

OH. – ossidrile
È il più pericoloso e reattivo radicale libero.

MATERIALI E METODI

Acqua ossigenata – H2O2

Il Proving

• IL DIRETTORE
• IL COORDINATORE
• I SUPERVISORI
• GLI SPERIMENTATORI (Provers)
• LA SOSTANZA
• LA POTENZA
• LA MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE
• IL PLACEBO
• LA DURATA DEL PROVING

Il Proving di H2O2 ebbe luogo tra Febbraio e Giugno 2004 secondo un protocollo già sperimentato con successo (3),(4),(5),(6),(7). Il team del proving comprendeva: un DIRETTORE; un COORDINATORE con il compito di raccogliere, valutare e verificare la sintomatologia inviatagli da ogni supervisore; 4 SUPERVISORI, ognuno con un numero di Sperimentatori oscillante da 2 a 5; ed infine gli SPERIMENTATORI, per un totale di 16.
LA SOSTANZA venne scelta dal Direttore mediante estrazione a sorte fra un gruppo la cui preparazione a varie potenze fu curata da un Laboratorio qualificato. Il Direttore si occupò della codifica delle boccette contenenti il rimedio ed il placebo: conservò i codici e le attribuzioni (casuali) delle boccette ai singoli provers fino alla fine della sperimentazione che, quindi, risultò uno studio multicentrico in triplo cieco.
LA POTENZA scelta per l’esperimento fu la 30CH, considerata la più idonea; a discrezione del supervisore e del coordinatore potevano essere usate, in una seconda parte del proving, anche potenze superiori, fatto che in alcuni casi è avvenuto. La sostanza da sperimentare fu consegnata in forma idroalcolica. Il placebo consisteva in una soluzione idroalcolica.
LA MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE prevedeva l’assunzione di 10 gocce del rimedio per un massimo di 6 somministrazioni in 48 ore, ognuna preceduta da adeguata successione (energico scuotimento), iniziando il primo giorno al risveglio. Il supervisore poteva interrompere il ciclo di assunzione se fossero comparsi sintomi nuovi. Il supervisore, dopo aver consultato il coordinatore, poteva far assumere ulteriormente il rimedio.
Il protocollo prevedeva l’uso del PLACEBO, il cui numero e la cui distribuzione per ogni gruppo fu determinata dal Direttore. La distribuzione dei flaconi placebo (che avevano la stessa forma e lo stesso colore di quelli contenenti verum), così come dei flaconi verum fu randomizzata. I flaconi erano stati numerati dal Direttore che conservò la numerazione e l’assegnazione ai provers per tutta la durata della sperimentazione.
DURATA DEL PROVING: fu decisa di 2 mesi, in base ad esperienze precedenti. Se il prover si fosse dimostrato disponibile a prolungarla dopo assunzione di altra potenza, poteva essere protratta fino a 6 mesi. Questo accadde in due provers che utilizzarono anche la potenza 200K.
Gli sperimentatori erano stati accuratamente esaminati dai rispettivi supervisori e reputati idonei secondo i parametri di salute ed attendibilità del soggetto. Alcuni di loro avevano già partecipato ad altri proving. Ognuno di loro si esercitò nell’auto osservazione nelle 4 settimane precedenti il proving sotto la guida del supervisore. Se alla prima esperienza, venne istruito sulla raccolta dei sintomi e su come tenere il diario.

L’uso clinico di Hydrogenium peroxidatum si basò sulla somministrazione alle potenze centesimali CH e K a partire dalla 30 fino alla XM, quando rilevati nel Paziente – umano o animale – sintomi simili a quelli prodotti dal Proving.

RISULTATI

H2O2 – Hydrogenium peroxidatum
La Patogenesi

Hydrogenium peroxidatum produce sintomi con lentezza, per lungo tempo e con tendenza a persistere. I sintomi psichici vanno a colpire la sfera più profonda dell’individuo, in particolare la vitalità, la creatività, l’interesse per le cose, generando nei provers:

• Indolenza
• Perdita di interesse per tutto
• Astenia
• Sonnolenza
• Torpore
• Ottundimento del pensiero
• Perdita della memoria
• Confusione
• Letargia
• Decadimento

Il Prover GGL, molto esperto, al suo terzo proving, dopo 20 giorni appare spento, il viso molto contratto, senza il suo solito sorriso. È giù di tono, di morale, sembra invecchiato; non eretto come al solito, perfino ingobbito. Afferma:
Ciò che caratterizza questo proving è la stanchezza, LA SVOGLIATEZZA, IL GRIGIORE.
Grigio è proprio il colore del proving. La mia creatività è diminuita; in genere scrivo, progetto… ora ho una cappa in testa, è come se ci fosse un coperchio sopra una pentola. Non vedo le cose nere, non mi sento depresso, ma il mio orizzonte è più limitato, sono meno creativo.

Il Prover RDG:
Sto proprio male! Ho un’astenia e sonnolenza mai avute prima, in 45 anni, come se fossi tetraplegico. Dormo da ieri alle 19.

A livello fisico compaiono eruzioni pruriginose al viso, agli avambracci, ai glutei, a volte secernenti; rimangono per numerose settimane dopo la fine del Proving; in un caso scompaiono solo dopo la somministrazione della dose 200. Crampi e dolori gastrici; rigidità e fastidi al collo ed alla gola; bruciori urinari. Tutto questi sintomi sono sempre associati a sonnolenza, stanchezza, svogliatezza, abulia.

Il Prover GGL:
Ho sonno anche durante il giorno. Le gambe e l’avambraccio destro presentano ancora le bolle molto pruriginose, quelle all’avambraccio sinistro vanno meglio. Mi sento preoccupato e giù di corda senza un motivo specifico. Ho molto da fare e mi sento stanco.

In un caso si sviluppò una violenta sintomatologia, molto simile ad una meningo-encefalite, con contrazioni spasmodiche. Scrive il Prover:
Ho la temperatura di 39,4°C.
Ho già vomitato 4 volte, senza cibo.
Ho una sonnolenza terribile, mi addormento non appena inizio a guardare la TV, o senza fare nulla.
Il collo mi fa male e non riesco a tenere la testa dritta.
Non appena cado addormentato le gambe iniziano a muoversi automaticamente.

Il Proving dovette essere interrotto e la sostanza antidotata.

La sintomatologia complessiva di Hydrogenium peroxidatum è suggestiva per: malattie neurologiche a lento sviluppo, con episodi acuti, violenti; malattie degenerative del SNC; decadimento psichico funzionale o organico; ogni patologia che diminuisce sensibilmente e gravemente tutte le funzioni nobili dell’individuo.

H2O2 – Hydrogenium peroxidatum

Uso clinico nell’uomo

Al momento 12 Pazienti hanno beneficiato di Hydrogenium peroxidatum (8). Non vi è stata ancora occasione di prescrivere il rimedio a casi neurologici conclamati, come la patogenesi sembra consigliare. Ogni Paziente ha tratto giovamento dal rimedio, in vario grado. Tutti hanno sperimentato maggiore lucidità mentale, vivacità intellettiva, intraprendenza.

L. P., uomo di anni 51, che utilizza H. p. da un anno è mezzo, è uno scrittore che era affetto da depressione, totale perdita di iniziativa, oltre a spondilite grave ed herpes genitalis; attualmente ha ripreso a pieno ritmo la sua attività e colpisce il miglioramento e la chiarezza della sua progettazione.

S. T., donna di anni 86, dimentica praticamente tutto, anche ciò che ha appena detto e soffre per una sensazione di vuoto in testa. Assume per due volte H. p. 200K. Quando la rivedo trovo che la memoria è nettamente migliorata, ma sfortunatamente è affetta da eruzione agli arti inferiori che la stanno tormentando, mai avute prima. La Paziente ha tratto giovamento a livello intellettivo, ma sta sperimentando l’intensa forza patogenetica della sostanza, in particolare nel produrre eruzioni agli arti.

M. E., donna di anni 77, sta assumendo il rimedio da 15 mesi ed i risultati suggeriscono che H. p. può essere considerato il Simillimum del caso. È una donna sovrappeso, tendente alla misantropia, depressa, sconsolata; sofferente di ipertensione. Ha tratto miglioramento da Carbo animalis. Alla visita afferma:
Mi è crolla addosso la vecchiaia!
Non ho voglia di nulla, sto giorni interi senza uscire. Non mi va nulla, nemmeno leggere.

In più di recente soffre per un’eruzione alle gambe che la tormenta a causa del prurito.
Ha assunto una volta al mese Hydrogenium peroxidatum 200K e tre mesi or sono MK. La conosco da almeno 15 anni, non l’ho mai vista così in forma; le eruzioni sono scomparse, l’ipertensione controllata senza farmaci.

D.D., un uomo di anni 75, va incontro in breve tempo ad un processo di invecchiamento rapidissimo: dimentica quello che sta per dire, si esprime in maniera incomprensibile, si richiude in se stesso e sfoga questa sua frustrazione in ambito famigliare. H. p., in diluizione progressiva, in otto settimane gli fa ritrovare la sua lucidità mentale.

H2O2 – Hydrogenium peroxidatum
Uso clinico nelgli animali

Nell’animale Hydrogenium peroxidatum è stato utilizzato in casi gravi. Ha confermato la sua utilità quando presenti i sintomi dalla patogenesi, in più ha migliorato situazioni di:

• Disconnessione cerebrale
• Difficoltà di orientamento nello spazio
• Incapacità di reazione con impossibilità a mettere in pratica quanto deciso
• Perdita dell’udito
• Rinite

LULU’, cane meticcio di 13 anni, femmina.
Affetta da neoplasia mammaria, accusa eccessiva sonnolenza, svogliatezza, polidipsia. Viene prescritto H. p. 200 K. Dopo una settimana è più allegra e vivace, riporta la pallina per giocare, ma si stanca ancora facilmente. Urina molto di più, pur avendo diminuito la quantità di liquidi ingeriti. Dopo 2 settimane gioca ancora più spesso con la pallina. Emette una quantità normale di urine. Viene prescritto di nuovo il rimedio e, dopo un mese, si nota un incremento del livello energetico: è vispa corre e gioca di più. Ricompare di una vecchia dermatite. Si prescrive ancora H. p. 200K e, dopo 2 mesi, è sempre vivace, vuole giocare, salta. Si sta schiarendo la cataratta.

BILLY, cane Barboncino, maschio, 13 anni di età.
Sembra frastornato, quando sale sul letto poi non sa da che parte scendere. Ci sente molto meno, non risponde se richiamato. H. p. 5 CH gocce, una somministrazione al dì per 14 giorni. È più sveglio e pimpante. Continua con il rimedio per altre 2 settimane e poi H. p. 30 CH gocce,una volta la settimana. Dopo due mesi è più brioso, meno addormentato, gli è ritornata la voglia di giocare. Non ha più sofferto di dolori cervicali. Migliorato l’udito. Dopo 8 mesi il cane sembra realmente ringiovanito: porta benissimo i suoi 13 anni. Ha ritrovato la gioia di vivere e l’udito è tornato buono.

AQUILA, cane Border Collie, Maschio, 6 anni.
Soggetto molto attivo si allena spesso e partecipa a gare di agilità con successo. Dopo un’intossicazione alimentare ha assenza di reattività: si mette in un angolo e dorme tutto il giorno e quando lo chiamano si rifiuta di uscire. E’ sempre stato un soggetto baldanzoso, ma ora rimane timoroso, vicino alla proprietaria e continua a marcare con l’urina il posto dove è seduto. Da quattro settimane si stanca al minimo sforzo, sono sufficienti tre lanci di pallina per determinargli una respirazione accelerata e sfinirlo. H. p. 30 CH gocce, una dose a giorni alterni per una settimana. Dopo sette giorni è ritornato il cane di prima.

LUCHY, cane meticcio, maschio, anni 13.
Affetto da adenoma epatoide in regione anale. Ora soffre per sindrome influenzale con starnuti. È sotto tono, poco lucido, più affaticato, richiamato non risponde. H. p. 30 CH gocce, una dose al dì per 3 giorni. Il cane recupera la miglior condizione fisica in due giorni e dopo 4 mesi sta ancora benissimo, molto lucido per la sua età.

NITRO, cane meticcio, maschio, anni 13.
Affetto da grave artrosi atlanto-epistrofea, avanzata senescenza mentale e capacità uditive ridotte. Poco lucido: quando vede il biscotto o il guinzaglio nelle mani della proprietaria le azzanna le mani. H. p. 5 CH gocce una somministrazione al dì per 21 giorni. Alla visita di controllo il quadro è rimasto invariato: H. p. 30 CH una dose una volta al giorno per tre giorni, poi una dose a giorni alterni per tre settimane consecutive. Dopo 3 settimane è decisamente più lucido. Prende l’iniziativa e si mette a correre senza stancarsi facilmente.

VINCENT, cane Yorkshire Terrier, maschio, anni 16.
Affetto da diffusa spondilosi vertebrale, encefalopatia epatica, cecità, gravi segni di senescenza. Assume a 14 anni e sei mesi Conium maculatum, il primo rimedio omeopatico della sua vita, che migliora moltissimo la sua deambulazione. Dopo cinque mesi però è spaesato, apatico, reagisce meno agli stimoli. Inoltre mostra un comportamento ritualistico. Ha perso il senso dell’orientamento nello spazio: si infila in un angolo e non riesce più ad uscire sa solo. H. p. 200 K gocce, una dose ogni 5 giorni. Dopo 12 giorni è più reattivo, se chiamato si gira, ma non riconosce ancora la fonte del suono; migliorata la mobilità nonostante la grave spondilosi vertebrale; meno freddoloso; non presenta più affaticamento dopo un lieve sforzo fisico. Permangono ancora: la difficoltà di orientamento in casa sua, gira a vuoto senza riuscire a tornare nella sua stanza; il principale sintomo dell’encefalopatia epatica: lo sguardo fisso in un punto del muro mantenuto a lungo. Credo sia opportuno agire con una potenza inferiore, prescrivo H. p. 5 CH gocce, una somministrazione al dì per 14 giorni e poi 30 CH, una dose ogni 7 giorni. Dopo due mesi: non gira più intorno a se stesso, ha finalizzato la sua attività; fissa ancora un punto, ma solo quando si ferma. Ha acquisito una maggiore sicurezza nell’esecuzione dei movimenti. È confermato il recupero dell’udito.
Dopo sei mesi il recupero dell’udito è ancora mantenuto, così come gli altri miglioramenti.

CONCLUSIONI

Dallo studio delle caratteristiche della sostanza H2O2 ed in particolare dalla capacità di produrre radicali liberi e quindi di partecipare attivamente al processo di invecchiamento cellulare, era logico attendersi che generasse sintomi in questa sfera e, quindi, preparata omeopaticamente come Hydrogenium peroxidatum, fosse in grado di curarli o quanto meno di migliorarli. I dati raccolti sino ad ora confermano tale ipotesi ed aprono ampi orizzonti al suo utilizzo.
Hydrogenium peroxidatum si è dimostrato un ottimo rimedio per affrontare i problemi conseguenti all’invecchiamento di un organismo vivente, riportando lucidità mentale e gioia di vivere nei Pazienti, che tornano ad interessarsi all’esistenza ed a partecipare attivamente, allontanando concretamente i segni del decadimento psichico e fisico. In particolare l’uso negli animali, dove l’oggettività del sintomo e la sua guarigione sono incontestabili, arricchisce la casistica permettendone l’uso in casi molto gravi. Possiamo così confermare il recupero di facoltà determinanti del soggetto malato, con la guarigione di importanti sintomi neurologici. Tra gli altri va sottolineato il recupero delle funzioni auditive compromesse, avvenuto in due soggetti anziani. Fra i sintomi fisici vanno evidenziate le eruzioni agli arti, fastidiose e persistenti; l’estrema debolezza; la corizza associata ad ottundimento del sensorio.
Per ottenere un quadro patogenetico e clinico maggiormente completo e quindi indicazioni più precise, occorre completare i dati sin qui raccolti. Ci attendiamo che i Colleghi Omeopati, umani e veterinari, utilizzino Hydrogenium peroxidatum e ci comunichino i loro risultati, cosa che ci permetterà di avere una ulteriore possibilità di cura di patologie gravi nelle quali la Scienza Medica attuale si mostra inadeguata.

Bibliografia

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3. Dominici, G; Bellavite, P; di Stanislao, C; Gulia, P; Pitari, G: Double-blind, placebo- controlled homeopathic pathogenetic trials: Symptom collection and analysis. Hoemopathy, 2006, 95, 123-130
4. P . Gulia, G. Pitari, G. Dominici – ETNA LAVA. Sperimentazione omeopatica della lava del vulcano Etna – IV Congresso FIAMO. Roma, 18-20 Ottobre 2002.
5. G. Dominici – Etna lava: recenti acquisizioni cliniche – V Congresso FIAMO. Roma, 10-12 Ottobre 2003.
6. P. Gulia, G. Pitari, G. Dominici – ETNA LAVA. Proving symptomtology and clinical results – 58° Congresso LMHI. Graz, 22-26-Aprile 2003.
7. P. Gulia, G. Loggi, G. Dominici, G. Pitari – Placebo e Verum nella sperimentazione omeopatica – VI Congresso FIAMO. Roma, 19-21 Novembre 2004
8. G. Dominici – La perduta vitalità di HYDROGENIUM PEROXIDATUM Risultati parziali della sperimentazione (proving) di acqua ossigenata (H2O2) – VII Congresso Nazionale FIAMO, Roma, 10/12 Novembre 2006

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