L’Omeopatia nei danni da vaccino anti-SARS-COV2/Covid-19

Un caso clinico 

 

IL MEDICO OMEOPATA n. 81
Dott. Gustavo Dominici
Medico Chirurgo – Omeopata ROMA
Direttore de Il Medico Omeopata
Docente Scuola di Omeopatia IRMSO – ROMA

RIASSUNTO
L’ Autore riassume la sua esperienza con i malati di Covid dall’inizio della pandemia al momento attuale. La terapia omeopatica è stata in grado di risolvere la patologia in circa 500 malati, a volte con difficoltà, in particolare nella prima fase della pandemia. E’ stato richiesto un grande impegno quotidiano ed una grande attenzione per ogni caso, per individuare in tempo le possibili complicanze. Non si sono registrati casi di long-Covid. L’ Autore infine descrive un caso clinico di complicanze da vaccino resistente alle terapie convenzionali e risolto dalla terapia omeopatica.

PAROLE CHIAVE
Covid-19 – Pandemia – Vaccinazione anti-Sars-Cov2 – Effetti collaterali – Terapia omeopatica.

SUMMARY
The Author summarizes his experience with Covid patients from the beginning of the pandemic to the present moment. Homeopathic therapy has been able to resolve the pathology disease in about 500 patients, sometimes with difficulty, especially in the first phase. A great daily commitment and great attention was required for each case, to identify possible complications in on time. There have been no cases of long-Covid. Finally, the author describes a clinical case of vaccine complications resistant to conventional therapies and resolved by homeopathic therapy.

KEYWORDS
Covid-19 – Pandemic – Sars-Cov2 vaccination – Side effects – Homeopathic therapy.

INTRODUZIONE
15 settembre 2022: l’OMS annuncia che la fine della pandemia da Covid 19 è vicina.

Due anni e mezzo difficili, complicati, faticosi.

LA MALATTIA DA COVID
Sin dall’inizio ogni giorno mi ripromettevo di registrare tutti i casi che mi trovavo ad affrontare, ma alla fine della giornata prendevo atto che la cosa era di fatto impossibile. Nelle fasi più intense ricevevo 80-100 telefonate al giorno, molte delle quali delicate da decifrare: c’era il paziente ottimista che forniva dati deformati ed ingannevoli verso l’alto, c’era quello terrorizzato che i dati li deformava verso il basso. Occorreva quindi capire bene per poter intervenire incisivamente. Occorrevano grande concentrazione e lucidità, molta attenzione alla possibilità di oltrepassare il confine del rischio sostenibile. Alla fine, cioè fino a ieri, sono stati oltre 500 i miei pazienti ammalati di Covid (in realtà credo di più, certo non di meno). Fino a dicembre 2021 ho dovuto affrontare casi difficili, a volte molto difficili, dal gennaio 2022 non ho più rilevato situazioni di pericolo serio nonostante l’alto numero di malati. 10 casi sono stati veramente complicati, tre di loro vicini al ricovero – rischio che i pazienti vivevano con terrore! – ma alla fine nessuno di loro ha dovuto vivere questa esperienza.
In realtà c’è stata una eccezione, una paziente del nord Italia, visitata dal vivo solo una volta, con gravi problematiche costituzionali, che pochi giorni dopo essersi ammalata nel 2020, improvvisamente, senza che si riuscisse a comprendere ancora la gravità della malattia, ebbe importanti emorragie ed un conseguente ricovero. E’ questo un caso che mi ha fatto riflettere, ma posso affermare che non c’è stato né il tempo di intervenire né la possibilità di capire o prevedere cosa stesse accadendo. Col senno di poi, conoscendo i pregevoli studi fatti dal Dott. Egidio Galli, avrei prescritto Bothrops, che però sarebbe stato impossibile da reperire, in quei giorni non riuscii nemmeno a far acquistare un saturimetro, tale era la difficoltà di comunicazione ed il disagio dei familiari della paziente.

La terapia di tutti questi casi è stata esclusivamente omeopatica, senza l’aggiunta di altri medicinali né integratori. Quando i pazienti stavano già assumendo integratori reputati innocui, venivano mantenuti, tipo: vitamine C e D, lattoferrina, probiotici etc … Si è cercato di evitare anche l’ibuprofene, reputato rimedio salvifico, così altri farmaci in uso. Spesso è accaduto di curare pazienti che avevano già assunto di tutto senza alcun beneficio, dai corticosteroidi a ripetute terapie antibiotiche contro sovrainfezioni batteriche inesistenti: si sono rivelati i casi più resistenti alle terapie.
Nessuno dei pazienti trattati ha avuto sintomi di long-Covid.

VACCINATI E NO
Il 60% dei circa 500 pazienti contagiati dal Covid erano vaccinati; la metà circa per convinzione, l’altra metà perché costretti dalla situazione lavorativa. Il restante 40% non era vaccinato, per profonda convinzione. Ho rispettato la scelta di ognuno di loro, senza mai far pressione per effettuare o evitare la vaccinazione, considerando poi che le rispettive convinzioni erano sempre fortemente radicate. Si potrebbe dire che avrei dovuto insistere per far vaccinare tutti, anche i più restii: la mia coscienza non mi concede il permesso di forzare un individuo ad una pratica che potrebbe non essere innocua, seguendo sempre e senza eccezioni il precetto ippocratico primum non nocere.

Riguardo gli effetti positivi del vaccino circa l’evoluzione della malattia da Covid-19 ho constatato fino a fine 2021 numerosi casi in cui i vaccinati mostravano una reazione più pronta alla terapia omeopatica. Casi che iniziavano con la stessa intensità sintomatologica e violenza avevano una evoluzione diversa, più veloce e favorevole rispetto ai non vaccinati. Credo che questo abbia riguardato esclusivamente la variante delta. Dal gennaio 2021 non ho trovato una significativa differenza di reazione fra i vaccinati ed i non vaccinati. Guardando con attenzione critica trovo che in 5 casi di non vaccinati c’è stata una maggiore varietà sintomatologica, come se i soggetti avessero sperimentato tutta la gamma di sintomi che il virus poteva generare, ma concludere con certezza che questo fosse per la mancata vaccinazione non è possibile. Comunque nessuno dei pazienti, vaccinati e no, probabilmente infettati dalla variante omicron, ha corso dei seri rischi. Non ho rilevato beneficio alcuno dalla somministrazione della quarta dose di vaccino, paradossalmente a volte è sembrata favorire l’infezione, ma anche questa è solo un’ipotesi.

DANNI DA VACCINO
Riguardo il capitolo dei danni arrecati dalle vaccinazioni anti-Covid 19 mi limito ad esporre, in sintesi, solo i casi accertati e confermati dagli stessi colleghi specialisti ai quali i pazienti si sono rivolti, eliminando così ogni possibilità di errore personale ed escludendo ogni congettura.
In 3 pazienti dopo un lasso di tempo inferiore a 10 giorni si è sviluppato un herpes zoster.

Una paziente ha accusato disturbi toracici persistenti, l’ecocardiogramma ha evidenziato una pericardite, difficile da curare; dopo risoluzione dei sintomi ed ulteriore ecografia che confermava uno scollamento del pericardio, c’è stata una successiva intensa ricaduta risolta definitivamente dalla terapia omeopatica. Molti altri pazienti hanno avuto dolenzia toracica e tachicardia, ma non sono stati indagati strumentalmente ed i sintomi sono andati spontaneamente a risoluzione.

Il caso più doloroso è stato quello di un paziente, over 80 e con numerose patologie, che dopo 10 giorni fu affetto da polmonite. Non ebbi modo di intervenire, venne ricoverato e dopo una settimana fu dichiarato guarito. Dopo 14 giorni ebbe una ricaduta con esito fatale. Nei 10 anni che era stato in cura omeopatica non aveva avuto problemi bronchiali né polmonari.

Una paziente era portatrice di una cisti ovarica di 3 cm, stabile da 10 anni: dopo la vaccinazione la cisti iniziò a crescere costantemente fin oltre i 10 cm e fu sottoposta ad ovariectomia.
Le problematiche ginecologiche e le alterazioni del ciclo sono state molto frequenti, sempre i colleghi ginecologi hanno confermato che la causa era stata la vaccinazione.

Numerosi i casi di dolori urenti artro-muscolari di difficile cura, che nella maggior parte dei casi guarivano dopo giorni, ma talvolta rimanevano fino a rendere il paziente di fatto invalido, come il caso che verrà descritto più avanti. Dolori che ricordavano quelli di certe infezioni da Covid. Due pazienti sono tuttora in terapia, una di esse è venuta a visita dopo aver sperimentato terapie con corticosteroidi e farmaci biologici.

Una paziente, che aveva superato da anni un carcinoma mammario, pertanto ritenuta “fragile”, ebbe una tromboflebite dopo la prima dose di vaccino; le venne somministrata la seconda in contemporanea a terapia con eparina: nessuna tromboflebite, ma una pericardite. Le venne comunque consigliata la terza dose, alla quale mi opposi energicamente in nome del buon senso clinico, ma lei la effettuò e venne da me il giorno dopo. Mantenni la calma, le prescrissi la terapia indicata dai sintomi. Sembra non abbia avuto complicazioni ulteriori.

In molti casi ho potuto constatare un risveglio delle patologie storiche e/o un’accentuazione delle patologie di base. La corrispondenza cronologica era fortemente suggestiva.

CONCLUSIONI
Questa la mia esperienza. Comprendo che le conclusioni non possono che essere parziali. In definitiva rimane solo la mia esperienza, che d’altra parte non può essere smentita da alcuno perché supportata da fatti concreti.

Il caso che segue riguarda una paziente con sindrome post-vaccinale gravemente invalidante. La causa scatenante è stata confermata dagli specialisti che hanno visitato la paziente e che hanno prescritto le terapie del caso senza alcun esito. La paziente è stata esentata dalle successive vaccinazioni.

MATERIALI E METODI
Si è seguito il metodo terapeutico dell’Omeopatia Classica detta anche hahnemaniana o unicista. La visita medica, con esame obiettivo e relative diagnosi, viene completata con la ricerca della sintomatologia fisica e mentale caratteristica del paziente, non solamente relativa alla malattia per la quale il paziente viene a visita. Il quadro clinico globale così ottenuto viene confrontato con il quadro patogenetico-clinico dei rimedi omeopatici conosciuti per individuare quello più simile. Tale rimedio, detto simillimum, costituisce di fatto la terapia e viene prescritto a potenza varia ed a diversa frequenza di somministrazione. Per facilitare l’individuazione del rimedio si fa uso del repertorio omeopatico informatizzato che permette un veloce confronto fra i sintomi del paziente ed i numerosi rimedi possibili.

IL CASO CLINICO
Donna di 47 anni.
Lavora da 22 anni nell’ambito della sanità.

ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA
Due gravidanze con parti cesarei.
Appendicectomia in peritonite all’età di 6 anni.
Fistola coccigea all’età di 15 anni: intervento con laser terapia risolutivo.
Vaccinazione anti Epatite B all’età di 22 anni, consegue paresi della parte sinistra del corpo durata diversi giorni.
Sporadici episodi di ovulazione emorragica.
Verruche cornee plantari trattate con laserterapia e riformatesi nello stesso punto, tutt’ora presenti e asintomatiche. Verruche cornee nei palmi delle mani.
Tre anni fa perdita del padre per cancro del polmone che si è sovrapposto ad una malattia del motoneurone che perdurava da 15 anni.

Aggiunge la paziente:
Durante il lockdown sono stata vittima di un’altra ingiustizia: l’errore di un mio collaboratore di cui non ero a conoscenza mi ha regalato una condanna penale. Non ho avuto la possibilità di dimostrare la mia innocenza e l’unica soluzione è stata l’ammissione di colpa con la possibilità di scontare la pena con 6 mesi di volontariato presso una comunità di autistici, iniziata a fine maggio 2021 dopo la seconda dose di vaccino. Ho espiato la mia NON colpa con i complimenti per l’impegno e per i risultati raggiunti ed ho chiuso la faccenda a metà settembre 2021, incredibilmente soddisfatta per aver svolto bene il mio compito e con l’amaro in bocca per qualcosa che non meritavo.

ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA
Il 4 maggio 2021 seconda dose di vaccino anti Covid-19 ditta Pfizer.
(Nota: il racconto dettagliato è trascritto dalla relazione che la stessa paziente ha presentato per ottenere, con successo, l’esenzione dalla terza dose di vaccino.)
Ho un lieve rialzo della temperatura accompagnato da mal di testa e blackout cognitivo, con incapacità ad esprimere frasi di senso compiuto e a comprendere il significato perfino di messaggi di testo o mail.
La situazione cognitiva si protrae per circa una settimana accompagnata da astenia così importante da costringermi a letto. Superata con lentezza la fase di confusione mentale, che ha lasciato posto a difficoltà mnemoniche importanti perdurate per circa un mese, l’astenia è rimasta presente per circa 20 giorni.
Intorno ai primi di giugno ho iniziato ad avere una sensazione di generale di intorpidimento agli arti inferiori che si è trasformato un mese dopo circa in franca rigidità muscolare che mi impediva di guidare in sicurezza o di salire dei gradini.
Agosto passa con la comparsa di fascicolazioni e rigidità sempre presente accompagnata dalla presenza di dolore trafittivo in varie regioni sempre dal bacino in giù. Calo improvviso del visus con necessità di nuove lenti.
Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, comparsa di dolore osteoarticolare sempre a carico di bacino ed arti inferiori con ridotta mobilità e riduzione della rigidità e dolore muscolari. A partire dal mese di dicembre a tutt’oggi, compresenza di dolore osteoarticolare e rigidità con dolore muscolare. Pressione arteriosa lievemente superiore alla norma con tachicardia (97-99 bpm).

Eseguiti fra dicembre e gennaio accertamenti quali:

  • Analisi dei parametri ematici di riferimento quali emocromo, dosaggi per funzionamento tiroideo, renale, marcatori infiammatori, vitamine D, B12 e folati (leggermente carenti), elettroforesi delle proteine fegato e pancreas: tutto nella norma.
  • Elettromiografia: negativa
  • RX e RMN senza mdc al bacino, niente da segnalare, tranne una cisti ovarica sinistra che non sapevo di avere (sospetto metrioma).
  • RMN encefalo con e senza mdc rilevano una infiammazione di dubbia natura (vasculite o malattia demielinizzante). Un secondo parere radiologico sulle RMN effettuate non rileva invece nulla da segnalare definendo le immagini pulite.
  • Effettuati esami quali Ana, Anca, Complemento C4e C3, Anticorpi anti nucleo, ASMA e AMA, ANTI FATTORE INTRINSECO, Ab ANTI DNA Nativo, APCA, IgA, IgM, IgG, fattore reumatoide: tutti negativi.

Fra il 9 e 11 febbraio mi sottopongo a terapia cortisonica e.v. con dosaggio da 1g ripetuto una sola volta invece che tre per un totale di due boli, poiché rispondo con un effetto paradosso che mi spegne per circa una settimana: nessuna possibilità di alzarmi dal letto per l’enorme astenia, così importante da aver difficoltà persino a parlare.

Resa definitiva dei neurologi che ammettono impossibilità di fare diagnosi precisa (nelle relazioni che allego si fa franco riferimento al danno vaccinale) e terapia conseguente.

A seguito della terapia cortisonica faccio una terapia detox con Enterosgel, dispositivo medico di detossificazione intestinale di tipo meccanico, che mi aiuta parzialmente, soprattutto a riprendere un minimo di lucidità. Mi rivolgo ad un omeopata ed assumo Sulfur 200ch 3 gr die la sera per tre giorni: grande miglioramento di tutti i sintomi con scomparsa del dolore, tanto da farmi dormire tutta la notte per alcuni giorni dopo mesi di sonno interrotto dal dolore (in particolare alle anche). Il miglioramento perdura per 3-5 giorni, poi si ripresenta lo schioccare dell’articolazione coxofemorale sinistra ad ogni passo: Sulfur 200 in plus un sorso la sera per tre giorni: il miglioramento non è così netto, anzi, in seconda giornata, subito dopo l’assunzione, crisi di astenia tale da costringermi a sdraiarmi; al termine dell’aggravamento durato non più di 45 minuti, situazione invariata salvo che nei giorni a seguire si ripresenta rigidità muscolare alle gambe con sensazione di grande affaticamento muscolare. Non ho ripetuto il rimedio.

Rimedi assunti nell’ultimo anno: Arnica, Causticum, Rhus tox, Colocynthis, Staphisagria, tutti senza risultati apprezzabili.

ATTUALITÀ
Provo grande rabbia: mi hanno costretta a vaccinarmi ed io non amo sottostare agli ordini. Ingiustizia profonda: subisco una violenza per me inconcepibile e ne pago esageratamente le conseguenze!

Sono sempre stata una persona empatica, volta all’aiuto del prossimo: da 22 anni svolgo la mia professione con etica e all’interno dei paletti legislativi senza mai scorciatoie.

Non sono una persona che passa in silenzio: sono sempre quella con la mano alzata, cerco il contraddittorio perché credo sia il miglior modo di affrontare le cose. Mi scaldo facilmente in una discussione, ma non amo chi prevarica il prossimo; Non porto rancore a chi mi fa un torto, ma non dissimulo il disprezzo o la rabbia con chi la causa.

Spesso dolori improvvisi come aghi in varie zone, vaginale, ovarica, anale, che scompaiono subitaneamente così come arrivano.

VISITA OMEOPATICA – 6 APRILE 2022
(Nota: in maiuscolo i sintomi caratteristici utili alla prescrizione)

Rigidità muscolare e dolore in particolare alla gamba sinistra, come se fossi seduta senza sedia. La notte ho dei dolori che mi costringono ad alzarmi e camminare per casa.
Tensione alla spalla destra (già “spalla congelata” un anno fa, poi migliorò), che parte dal collo e arriva al braccio. Dopo un po’ che ho camminato le gambe sono due pezzi di legno, devo fermarmi. Mani e piedi la notte come di ghiaccio, ma sudo alla testa e al dorso. Mi stanco molto in fretta.

DISPERO DI GUARIRE, sono convinta che finirò sulla sedia a rotelle.

Sin da piccola avevo coliche addominali fortissime … avevo una RABBIA FORTISSIMA … l’ho sempre avuta … urlo … a volte persino imbarazzante. Me la prendo per tutto. Ora ho come una bolla d’aria che si sposta, mi arrivano come pugnalate, l’alvo è normale. Una vera e propria COLICA la ho DOPO RABBIA. In gravidanza fui anche ricoverata.
Provo un forte senso di ingiustizia, di impotenza, non posso difendermi … come se non fossi vista, apprezzata. Sono ARRABBIATA, DELUSA, è un affronto morale!

Nota: IMPRECA contro i medici che non le hanno creduto. 

MOLTO FREDDOLOSA. Avversione ad aria calda in viso.
Per la prima volta flusso mestruale in ritardo, scuro.
Desidera carne (ora meno), insaccati, cibi salati, LARDO.
VERRUCHE plantari e palmari.
Fumatrice.

PRESCRIZIONE
ACIDUM NITRICUM 200CH

FOLLOW UP
Pochi giorni dopo l’assunzione del rimedio un incidente d’auto provoca gravi danni alle sue cose: estremo stress, dolori molto accentuati: no ibuprofene, ACONITUM NAPELLUS 200K.
Due settimane dopo colica addominale: viene risolta inizialmente con un trattamento osteopatico. Segue violenta diarrea: ARSENICUM ALBUM 30CH. Poi MERCURIUS CORROSIVUS 5CH, che probabilmente non assume. La diarrea termina.

DOPO 30 GIORNI – RESOCONTO VIA MAIL
Il dolore notturno che mi faceva alzare dal letto ogni notte è sparito per presentarsi con maggior frequenza durante il giorno in seguito a “sforzi”. Le modalità sono rimaste le stesse. Chiaramente di giorno è più gestibile ed è meno intenso di prima.

Sul mentale/emotivo, c’è stato un cambiamento positivo: sono meno arrabbiata seppur spesso un pelo nervosa, ma la rabbia vera è sopita. Anche l’indifferenza si è ridotta. Ieri poi finalmente ho ottenuto l’esenzione dalla terza dose fino a fine anno ed è come aver tolto un macigno. Da un punto di vista fisico, posso segnalarti oggi un dolore costrittivo nel basso ventre (per cui non ho comunque preso nulla) e una grande stasi linfatica con edema generale anche se più importante nelle gambe.
Ah, ultimo piccolo sintomo: le verruche cornee del palmo delle mani stanno modificandosi.

Si apprezzano i benefici del rimedio, si tiene conto della violenza dei sintomi, per cui si decide di intervenire con lo stesso rimedio ma a dosaggio più delicato e ripetuto.
ACIDUM NITRICUM 6LM gocce – 5 in soluzione, dinamizzate, mattina, sera, notte al bisogno.

Supera una forma virale con febbre a 38°C con lo stesso rimedio in plus.
Ancora coliche. Si prescrive lo stesso rimedio per poi passare alla 9LM.
La nuova potenza somministrata porta un iniziale migliore beneficio, ma poi la paziente si sente debole ed aumenta la rigidità che diventa impegnativa. Si fa cessare la somministrazione e si attende.
Tornano intensi i dolori notturni e di giorno è difficile anche camminare.
E’ necessaria una ulteriore visita per un approfondimento del caso.

VISITA OMEOPATICA – 16 GIUGNO 2022
Non riesco più a riposare LA NOTTE per i dolori al bacino e ad entrambe le anche!
Non posso nemmeno aprirle, né accavallarle.
Mi alzo, faccio quattro passi, poi mi rimetto a dormire, ma il sonno continua ad essere disturbato dai dolori.

Di giorno si affacciano dolori ai muscoli, soprattutto alle cosce. Come dei piccoli morsi. Ho anche fascicolazioni. Dolore muscolare anche semplicemente toccandomi. Dolore al pube.
Avevo completamente recuperato la funzionalità, l’ho ripersa dopo la 9LM!

Sto accumulando liquidi, rapidamente.
La rabbia è molto migliorata.

Il rimedio Acidum nitricum ha sicuramente agito sulla paziente, dandole a tratti il recupero completo della funzionalità. Ha avuto fasi di benessere, sia dal punto di vista fisico che psichico. D’altra parte molti inconvenienti di notevole intensità: coliche violente, una febbre. Infine la 9LM ha fatto tornare la situazione al punto di partenza, perlomeno fisicamente, a livello psichico il beneficio è rimasto. Non credo che la causa sia un errore di dosaggio o di somministrazione, molto più semplicemente occorre mettere a punto una terapia più precisa.

Ciò che colpisce dal preciso racconto dei sintomi è il netto aggravamento notturno.
LUESINUM 200K – Pochi globuli, in soluzione, assunti in più volte dopo dinamizzazione.

FOLLOW UP – DOPO 20 GIORNI
La situazione generale è enormemente migliorata, direi del 90%. Il dolore notturno è sostanzialmente scomparso, ha lasciato il posto ad un po’ di risentimento prevalentemente muscolare causato certamente dal maggior sforzo che la cessazione del dolore mi consente di fare.
Da oggi però sento nuovamente lo schioccare dell’articolazione femorale, indice per me del dolore che si risveglia. NO TERAPIA

DOPO 7 GIORNI
E’ possibile che mi sia beccata il Covid. Fino a ieri ero negativa, ma sto assistendo mia figlia che è positiva, per farlo ieri ho fatto due rampe di scale almeno 50 volte e ovviamente sono molto dolorante. Nel caso risulti positiva immagino tu non apprezzi ibuprofene…

LUESINUM 200K in soluzione, dinamizzata, più volte al giorno per 3 giorni.

Nei giorni seguenti la paziente sperimenta dolori di vario tipo, difficilmente sostenibili. Di sua iniziativa assume Belladonna 200K senza grandi risultati, poi una o due cps di ibuprofene.
Dopo pochi giorni della sintomatologia relativa al virus rimangono sintomi da sinusite con lieve tosse e catarro giallastro dal naso. HEPAR SULFURIS 200K

Da allora, superata velocemente la condizione clinica relativa al Covid, la paziente non ha più assunto altre terapie omeopatiche. La sintomatologia iniziale è regredita, l’invalidità di fatto scomparsa.
La sua condizione di base che richiederà ancora interventi terapeutici.

DISCUSSIONE
Rileggendo il caso clinico mi chiedo se risalti a sufficienza la gravità della condizione della paziente, che era di fatto invalida e disperata per il suo stato.

Dal punto di vista omeopatico, se esaminiamo la sua condizione secondo la teoria dei miasmi, concludiamo che la sua condizione era totalmente di terzo miasma, cioè luesinico; ciò facilita la scelta dei rimedi utili, coerenti con il miasma prevalente, e dà delle indicazioni prognostiche. Sono infatti situazioni in cui il rimedio apparentemente perfetto (Acidum nitricum) o comunque molto simile al caso, non dà i risultati attesi. Occorre un’azione radicale che solo un nosode, in questo caso Luesinum  (Syphilinum) può dare.

Nell’evoluzione terapeutica l’essersi ammalata dello stesso Covid 19, il cui vaccino ha causato una reazione avversa così importante, è stato considerato elemento utile alla guarigione e si è scelto di agire primariamente con lo stesso rimedio. Sono queste scelte importanti che possono orientare il caso clinico verso la guarigione o farlo regredire. Per la sinusite si è pure scelto un rimedio – Hepar sulfuris – affine miasmaticamente ai due precedenti, onde evitare ogni possibile discrepanza con eventuali ricadute.

CONCLUSIONI
Si può affermare, senza tema di essere smentiti, che le malattie iatrogene sono più resistenti e difficili da curare delle malattie naturali. Che è precisamente ciò che affermava Samuel Hahnemann. Ciò nonostante, con un attento esame del caso e prescrizioni adeguate – mai semplici, spesso da perfezionare in corso d’opera secondo le indicazioni che ci forniscono le reazioni del paziente – possiamo risolvere la difficile situazione patologica e restituire al malato una vita normale.

Ringraziamenti
Alla paziente per disponibilità ed entusiasmo.

 

Bibliografia

1. C. F. S. Hahnemannn; ORGANON dell’arte del guarire. – Traduzione italiana dal- la VI edizione tedesca. CEMON, Napoli, 1981.

2. F. Schroyens: RADAR Opus 3.0.16 – Synthesis Treasure Edition 2009V – ARCHI- BEL, Assesse, Belgio.

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