La cura omeopatica in un caso clinico di Narcolessia e Cataplessia
IL MEDICO OMEOPATA n. 79
Dott. Gustavo Dominici
RIASSUNTO
L’Autore presenta un caso clinico di cataplessia, una grave manifestazione neurologica nell’ambito della narcolessia. La patologia si presenta con una sintomatologia drammatica che rende la paziente totalmente inabile e coinvolge il medico in modo eccessivo. Una precisa raccolta dei sintomi e relative repertorizzazioni non sono sufficienti alla soluzione del caso. Infine una visita medica più aperta alla comprensione della paziente permette l’individuazione del rimedio efficace e risolutivo.
PAROLE CHIAVE
Narcolessia – Cataplessia – Omeopatia Classica – Empatia – Guarigione
SUMMARY
The Author shows a clinical case of cataplexy, a serious neurologic manifestation in the context of narcolepsy. The disorder resulted in a dramatic symptomatology including overall disability and, in this specific case, involving the physician in an excessive manner. A meticulous collection of symptoms and related repertorizations were not sufficient to solve the case. Finally, a medical examination more open to the insight of the whole patient could allow the identification of the effective and decisive remedy.
KEYWORDS
Narcolepsy – Cataplexy – Classical Homeopathy – Empathy – healing.
INTRODUZIONE
La Cataplessia è un altro sintomo cardine della Narcolessia di tipo 1, denominata appunto Narcolessia con Cataplessia. Molti narcolettici non riescono a spiegare la sensazione perchè effettivamente è qualcosa di assolutamente raro da vedere e quindi anche da descrivere. Molti alla prima visita ne parlano come “una sensazione di scioglimento“, come “cedimento dei muscoli durante una risata“, come “afflosciamento“, “indebolimento“, addirittura in alcuni casi è confusa con lo svenimento. Ma la Cataplessia è un sintomo molto ben definito: È un’intromissione della sonnolenza REM nella veglia e, come nel sonno, il cervello è in grado di inibire l’attività muscolare, così avviene nella veglia. E’ un sintomo transitorio che può avere durata variabile, da poche frazioni di secondo a svariati minuti. Non causa alcun danno cerebrale. A seconda dell’intensità può far perdere l’equilibrio, abbassare la vista, far cadere un oggetto dalle mani, o addirittura far cadere a terra.
La Cataplessia si può manifestare nei seguenti modi: Brevi episodi di perdita del tono muscolare provocati da emozioni: tali episodi si presentano durante la veglia, durano alcuni secondi o pochi minuti e la perdita del tono muscolare può essere parziale o generalizzata. Nel secondo caso il soggetto cade a terra, pur rimanendo cosciente. Gli episodi di cataplessia parziale si possono manifestare con la chiusura delle palpebre, l’apertura incontrollata della bocca, la protrusione della lingua, la caduta della testa o del busto e la parlata confusa.
Facies cataplettica o espressione del volto cadente: presenza costante, ma fluttuante, di chiusura delle palpebre, apertura della bocca e protrusione della lingua. La facies cataplettica può manifestarsi a intermittenza e peggiorare in corrispondenza di alcune attività giornaliere come mangiare, giocare o essere coinvolti in situazioni che suscitino emozioni. Fra queste ultime ci sono l’uso dei videogiochi e la visione di film divertenti.
Aspetto “cadente” della testa e del busto: episodi intermittenti nei quali capo e tronco “crollano” per improvvisa perdita del tono dei muscoli. La stessa evidenza di improvvisa perdita di tono può riguardare altre parti del corpo e i movimenti delle gambe possono essere impacciati, con anomalo ampliamento della base di appoggio e con instabilità del cammino simile a quella dell’atassia. Movimenti attivi intermittenti: si possono presentare soprattutto nel viso, consistendo in smorfie, inarcamento delle sopracciglia, movimenti particolari della bocca e protrusione della lingua. Si possono osservare anche movimenti più estesi stereotipati o simili a quelli della corea. (1)
MATERIALI E METODI
Il metodo terapeutico è quello peculiare dell’Omeopatia Classica detta anche Hahnemaniana o Unicista. La visita medica, con esame obiettivo e relativa diagnosi, viene completata con la ricerca della sintomatologia fisica e mentale caratteristica del paziente, non necessariamente relativa alla malattia per la quale il paziente viene a visita. Il quadro clinico globale così ottenuto viene confrontato con il quadro patogenetico-clinico dei rimedi omeopatici conosciuti per individuare quello più simile. Tale rimedio, detto simillimum, costituisce di fatto la terapia e viene prescritto a potenza varia ed a diversa frequenza di somministrazione Per facilitare l’individuazione del rimedio si fa uso del repertorio omeopatico informatizzato che permette un veloce confronto fra i sintomi del paziente ed i numerosi rimedi possibili.
IL CASO CLINICO
Donna di 40 anni – Traduttrice
In terapia omeopatica sin da bambina.
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA
Da sempre in terapia omeopatica, da bambina curata da Natrum muriaticum, per molti anni, sia patologie acute e croniche, fra cui una broncopolmonite ed un’otite purulenta con perforazione del timpano. In adolescenza il quadro clinico si modificò, il rimedio non risultò più efficace.
In quel periodo per tre anni soffrì di anoressia di media gravità.
Per l’estrema ansia da esami fu spesso utile Argentum nitricum, ma fu Anacardium orientalis a darle un aiuto determinante e permettere di raggiungere la laurea con ottimi risultati.
L’herpes simplex ha sempre accompagnato i suoi disturbi che spesso si sono manifestati con artriti acute. Rhus toxicodendron la aiutò per anni per la soluzione di numerosi problemi acuti e cronici.
Due gravidanze a buon fine, allattamento e stabilizzazione della situazione.
Separazione, stress, dimagrimento.
ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA
Molto dedita alle due figlie, preoccupata per i loro problemi ed eccessivamente partecipe. La bambina più piccola si ammala di una febbre molto elevata che dura una settimana. Viene diagnosticata Mononucleosi infettiva e viene curata, ma lo stress della paziente supera i livelli di guardia fino a farla crollare.
Nei primi giorni del luglio 2020 telefona dicendo che ha avuto un raffreddore che è prontamente regredito, ma ora:
• Si sente particolarmente debole
• NON RIESCE A FISSARE LO SGUARDO su oggetti o pagine di libro che gli occhi “si incrociano”, se insiste arriva una VERTIGINE.
Il sintomo preoccupa.
Può essere una semplice debolezza muscolare post-influenzale, ma può anche essere un sintomo neurologico più importante.
COCCULUS INDICUS 30CH x 4/die
Quattro giorni più tardi riferisce di sentirsi meglio, di non avere più vertigini così importanti, riesce a leggere, anche se con difficoltà, ma di non stare ancora bene. Seguire terapia per tre giorni ancora.
Giorni più tardi, ancora telefonicamente, riferisce di non avere più vertigini, ma:
• Una intensa e strana DEBOLEZZA MUSCOLARE
• IMPROVVISA
• che la fa quasi CADERE
• al punto che talvolta NON PUO’ TENERE LA TESTA ERETTA
• deve poggiarla altrimenti LA TESTA LE CADE IN AVANTI
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La paziente migliora.
Verso l’11 Agosto, la paziente mi contatta e riferisce che ha avuto:
• una brusca caduta, improvvisa, imprevedibile. Si è ferita. L’hanno portata al pronto soccorso, gli esami sono tutti risultati negativi.
Ha anche effettuato un EEG che è risultato negativo.
Una visita neurologica ha diagnosticato CATAPLESSIA su una base di NARCOLESSIA.
Le sono stati prescritti antidepressivi ed ipnotici, che non vuole assumere.
Agosto 2020 – Domicilio
IL QUADRO CLINICO
Il quadro che si presenta è drammatico, la malattia si manifesta nella forma più grave. La paziente è incapace di alzarsi e fare qualsiasi cosa, anche semplicemente spostarsi da un luogo all’altro della casa.
Ha quelli che lei definisce CEDIMENTI.
CROLLA IMPROVVISAMENTE, senza possibilità di reazione, mantenendo intatta la coscienza.
Perde totalmente la capacità di controllo dei suoi muscoli volontari.
La crisi inizia dal viso, che perde totalmente la mimica, crolla la testa e la paziente SI AFFLOSCIA, proprio come una bambola di stoffa. E’ realmente impressionante. Emozioni ed in particolare il RIDERE o semplicemente abbozzare un sorriso scatenano la crisi che è improvvisa e senza possibilità di recupero. Posso osservare una e poi più crisi non appena la paziente tenta di fare qualcosa: i lineamenti del viso scompaiono, come per un’improvvisa paralisi flaccida di tutti i muscoli, la paziente IMPLORA DI ESSERE AIUTATA con un filo di voce e poi si affloscia, sempre mantenendo intatta la coscienza.
Mi racconta di aver provato ad andare al genere alimentari, sembrava ce la facesse, poi ha dovuto sdraiarsi sul marciapiede più volte e rientrare a casa è stato drammatico, ha dovuto praticamente strisciare, con molte pause.
E’ totalmente insonne, non prende sonno per tutta la notte. Ad un certo punto arrivano:
• SCOSSE MUSCOLARI, come convulsive
• SENTE COME UNA CORRENTE ELETTRICA scorrere per il suo corpo ma non riesce a dormire.
Sono in difficoltà.
Ad un intenso desiderio di aiutare la paziente ed una accurata raccolta dati si associa una grande difficoltà a prendere una decisione terapeutica che abbia un livello di affidabilità adeguato.
L’EMPATIA è un requisito essenziale per essere un buon omeopata, ma può diventare un reale problema. Se il livello di compartecipazione è eccessivo si perde la necessaria lucidità, si interviene per una sorta di slancio enfatico, il preambolo della sconfitta, cioè della perdita del caso. Una ECCESSIVA MONITORIZZAZIONE DEL CASO, ascoltando troppo spesso il paziente, porta ad eccessivi dubbi, perplessità, prescrizioni che al momento possono apparire risolutive, ma ben presto si rivelano illusorie. Di più: spesso non si lascia il tempo adeguato perché il rimedio prescritto possa manifestare la sua azione o possa dimostrare con chiarezza la sua reale efficacia. Anche in questo caso ci si avvia alla sconfitta.
Esamino con attenzione la sintomatologia raccolta:
• IL RISO che scatena la crisi
• LA SINTOMATOLOGIA drammatica eppure NON ORGANICA mi inducono a prescrivere IGNATIA AMARA MK
Inizialmente, per qualche ora o un giorno intero, la situazione sembra migliorare, poi il lieve miglioramento svanisce.
Repertorizzo di nuovo i numerosi sintomi, i rimedi suggeriti sono molteplici, prescrivo:
SILICEA MK: nessun risultato.
ZINCUM METALLICUM MK: nessun risultato.
Non c’è molto tempo disponibile, la paziente non dorme affatto o solo pochissimo e, nonostante non si lamenti, definisce la situazione non sostenibile. Per prendere del tempo si consiglia melatonina e fitoterapici (Passiflora, Escolzia …): solo un lieve beneficio. Poi persino un sonnifero, mai assunto prima, da cui mi attendo un sonno prolungato per quanto non fisiologico: solo 2-3 ore senza beneficio per la sintomatologia del giorno.
Torno a visitarla.
La paziente è PREOCCUPATA PER LE FIGLIE, PIANGE ININTERROTTAMENTE parlando di loro. È preoccupata per il loro futuro: Come faranno con me in questa condizione! Le figlie sono due bambine sostanzialmente non problematiche. Lei SCATTA ad ogni loro movimento, ad ogni loro parola ad ogni possibile problema, anche solo accennato. Ha verso di loro un’attenzione spasmodica. È chiaramente logorata.
• MIND – WEEPING – telling – sickness; when telling of her: (20) adam. agar. aster. bamb-a. bry. carc. con. dulc. gink-b. Graph. ign. Kali-c. MED. nat-m. nit-ac. PULS. SEP. sil. staph. tub.
• MIND – ANXIETY – children – about his: (19) acet-ac. acon. Ars. calc. carc. cupr. dream-p. falco-pe. heroin. lac-del. naja ph-ac. phos. polys. rhus-t. sep. Sulph. symph. vanil. (2)
Prescrivo: SEPIA OFFICINALIS 30CH x 4/die
Incredibilmente la paziente riesce a dormire qualche ora ed a sognare. La sintomatologia del giorno si attenua lievemente. Dopo qualche giorno il beneficio ristagna per poi diminuire:
SEPIA OFFICINALIS 200CH
Nessun risultato.
A questo punto, secondo la mia esperienza, occorre fare una pulizia mentale, una sorta di tabula rasa, cancellando temporaneamente tutti i dati accumulati che oramai ristagnano passivamente. Come vedere il paziente per la prima volta, allargando la visuale, per avere un campo d’azione più vasto e con più possibilità. Torno di nuovo a domicilio.
È una donna di CARNAGIONE OLIVASTRA, CAPELLI NERI, MOLTO MAGRA. Sguardo vivace, PERCETTIVO, intelligente. Vive in modo apparentemente anomalo, quasi come un hippy degli anni ’70. Molti amici, IDEALISTA, comunicativa, disponibile. In casa non ha la televisione, la rifugge, pur utilizzando la tecnologia senza alcun problema. Casa un po’ caotica, piena di libri e cose artistiche, di buon gusto, bizzarre. E’ laureata in lingue con pieni voti. Traduce dal tedesco, dall’olandese, dall’inglese e dallo spagnolo. E’ colta e anti diva, anti personaggio. Non ha mai votato alle elezioni politiche, ha detto di averci provato, ma poi non è riuscita. È CONTRO OGNI FORMA DI POTERE E CONTRO OGNI IMPOSIZIONE. È contro ogni forma di violenza. Le chiedo se si considera ANARCHICA: risponde che non saprebbe dirlo, ma mi indica tutti i testi di Bakunin, Kropotkin e Tolstoi.
• MIND – ANARCHIST: (8) Arg-n. astat. Caust. kali-c. Merc. sep. staph. thuj.
• MIND – UNOBSERVING [= NONCONFORMISM]: (14) alum. asar. bar-c. Caust. kali-c. lyc. merc. nat-c. petr. ph-ac. plat. Sep. sulph. thuj. (2)
CAUSTICUM MK
Il rimedio era fra quelli indicati dalle precedenti repertorizzazioni, ma non in modo netto e caratteristico. Semplicemente uno fra i molti. La rilevazione in particolare del sintomo UNOBSERVING lo eleva a rimedio con alta similitudine. Ora la scelta terapeutica è molto più affidabile e permette una certa fiducia circa il risultato.
FOLLOW UP
Va in vacanza, rimane bloccata su una sedia. Dopo una settimana, alla fine della vacanza, riesce ad arrivare da sola alla macchina, purchè nessuno la osservi. È sufficiente che persino una persona cara la stia a guardare, anche per aiutarla, che diventa incapace a proseguire l’azione, deve sdraiarsi a terra per non crollare. Poi riferisce di essere riuscita ad uscire di casa, camminando lungo il muro, sempre da sola e senza essere osservata. Il sonno è molto problematico, ma presente, circa 4 ore con molti sogni. Si sente comunque disperata, di non riuscire a farcela (probabilmente si è evidenziata la condizione psichica che ha innescato la malattia). Chiede a sua madre di venire a stare con lei per un po’. La madre va, rimane con lei per tre settimane e lei migliora, gradualmente, lentamente.
Dopo circa un mese:
CAUSTICUM XMK
Dopo altri due mesi di graduale miglioramento, della malattia rimangono solo alcune tracce. La paziente, nonostante il recupero della sua autonomia, rimane avversa alle cure, come è avversa ad ogni elemento che possa esercitare su di lei una pressione anche minima. Con la malattia è entrata in una condizione di amenorrea, una menopausa precoce, all’età di 40 anni. Le consiglio di continuare con la terapia e di fare dei controlli ormonali ed una visita ginecologica: rifiuta, come se tutto ciò fosse stato troppo per lei. In effetti il solo accenno alla sua malattia le porta una profonda e silenziosa angoscia ed un pianto sommesso. Aveva sofferto cronicamente di ciclo anticipante, di 21 giorni. Magari le sue ovaie, così accelerate, hanno deciso di riposarsi anzitempo.
Trascorrono ancora dei mesi: la sintomatologia è praticamente scomparsa, riferisce qualche lieve cedimento, ma può condurre una vita normale. Dopo circa sei mesi telefona per un dolore lombare senza alcuna caratteristica. CAUSTICUM XMK
Il dolore scompare in 24 ore.
Alcuni giorni dopo si riaffacciano dei lievi cedimenti, poi più nulla. Il ritorno e poi la scomparsa dei sintomi di malattia con molta probabilità attestano la definitiva guarigione. Il sonno è buono con alcune notti di sonno inquieto, ma senza caratteristiche degne di nota.
Nel mese di Gennaio 2022 le sue bambine ammalano di Covid.
Nessuno in famiglia è vaccinato, le bambine nemmeno dei vaccini obbligatori. Una delle due è totalmente asintomatica, l’altra se la cava in 24 ore. Poi i sintomi arrivano alla paziente, non gravi.
CAUSTICUM XMK
I sintomi scompaiono presto, senza lasciare tracce. Le chiedo di sottoporsi a tampone molecolare che attesti la guarigione e quindi le restituisca la libertà di muoversi. Non lo fa, non vuole avere alcun green pass. Perfettamente coerente col suo approccio all’esistenza.
NOTE SU CAUSTICUM
Il rimedio omeopatico Causticum, ovvero l’idrato di potassio, si ottiene da un processo molto complesso in cui avviene una “fusione” di minerali ed elementi chimici diversi: calce spenta, bisolfato di potassio e acqua. Fu prodotto e sperimentato agli inizi del XIX secolo da Hahnemann.(3)
Causticum è, senza dubbio, il farmaco più misterioso della farmacopea di Hahnemann, in quanto a composizione chimica, essendo stato oggetto di dibattito da sempre. Al punto che, ancora oggi, non è possibile fornire informazioni precise in merito.
Nel 1835, un chimico di nome Griesselich, seguendo le istruzioni di Hahnemann alla lettera, fallì nel tentativo di riprodurre il farmaco e offrì la somma di 12 ducati a chiunque riuscisse a chiarirne la composizione. Nessuno raggiunse l’obiettivo.
Per cercare di risolvere questo mistero occorre seguire nel dettaglio il metodo di preparazione indicato nelle Malattie Croniche:
La terra calcarea, sotto forma di marmo, deve la sua insolubilità in acqua e la sua natura non caustica a un acido di ordine inferiore ad essa combinato, il quale evapora in forma di gas ed è sostituito da un’altra sostanza, qualora si ponga il marmo a fuoco ardente. (4)
Aggiungo una personale considerazione circa il rimedio Causticum: se anche fosse l’unico rimedio della nostra Materia Medica sarebbe sufficiente a giustificare l’esistenza e lo studio dell’Omeopatia (Vedi: Causticum su IlMedOm).
DISCUSSIONE
Ogni caso che va a buon fine è un successo, il paziente è guarito, la malattia sconfitta. Ciò nonostante è sempre utile chiedersi se si sarebbe potuto fare meglio. Spesso la risposta è SI. In questo caso clamorosamente SI.
Prendiamo in esame, ad esempio, la prima telefonata della paziente, quando venne prescritto Cocculus. Era una telefonata fra decine di altre, non ci si può chiedere la perfezione e, di fatto, il rimedio prescritto non era fuori luogo ed ha dato un miglioramento, seppure parziale. Inoltre la malattia non si era completamente manifestata e non era sospettabile. D’accordo, il nostro operato è giustificato. Ciò detto prendiamo il sintomo in questione:
• NON RIESCE A FISSARE LO SGUARDO su oggetti o pagine di libro che gli occhi “si incrociano”, se insiste arriva una VERTIGINE.
• VERTIGO – LOOKING – concentrated, focused: (10) alum. caust. con. manc. olnd. onos. sabad. sars. Sil. tarent. (2)
In effetti si poteva fare meglio e prima.
CONCLUSIONI
Le conclusioni sono per certi versi “le solite”: con il metodo dell’Omeopatia Classica abbiamo la possibilità di affrontare e risolvere anche patologie gravi, con semplicità, con un solo rimedio, scelto dopo uno studio accurato non semplicemente analitico. In effetti non basta esaminare con cura il paziente e raccogliere ordinatamente la sintomatologia, cosa che può persino confondere o comunque non portare ad una scelta efficace. Occorre scegliere i sintomi caratteristici, peculiari ed intensi che individuano il paziente, non solo la malattia.
A questa logica conclusione desidero aggiungere alcune annotazioni che, secondo me, hanno particolare valore. Spesso gli errori sono la conseguenza di una non perfetta lucidità del terapeuta, più che l’esito di una mancata conoscenza del metodo e della Materia Medica. Studiare non è sufficiente, occorre che il terapeuta comprenda le proprie difficoltà, le sue idiosincrasie che lo portano ad una errata lettura dei dati. È nell’onesta analisi dei nostri errori che troviamo la via elettiva per evolvere e migliorare la nostra arte del guarire.
Bibliografia
1. https://www.narcolessia.org/cataplessia/
2. F. Schroyens: RADAR Opus 3.0.16 – Synthesis Treasure Edition 2009V – ARCHIBEL,Assesse, Belgio.
3. I RIMEDI OMEOPATICI: https://www.reckewegcomics.com/omeopatia/rimedi- omeopatici/cocculus-omeopatia/
4.https://docplayer.it/24671310-Causticum-alchimia-del-potassio.html
Ringraziamenti
Ringrazio il paziente che ha accettato con entusiasmo la pubblicazione del caso.