“L’omeopatia nella cura di: depressione, conseguenze di lutti, depressione post-partum, sindrome da stanchezza cronica.”
IL MEDICO OMEOPATA n. 31
Dott. Gustavo Dominici
ABSTRACT
Introduzione
Il lavoro mostra otto casi clinici in cui il rimedio dinamizzato Acidum phosphoricum ha avuto un effetto determinante nella soluzione della malattia. Dall’esame della casistica si conferma che il rimedio omeopatico in questione può essere utile: nella patologia scatenata da un lutto grave, dopo il parto, dopo un prolungato allattamento, nella sindrome da stanchezza cronica, nella depressione da delusioni affettive prolungate, quando si generi una sintomatologia di tipo astenico, con diminuzione temporanea e grave delle facoltà intellettive e/o franca depressione, variamente associate a cefalea e patologie dell’apparato digerente e respiratorio resistenti alle normali terapie. Dalla casistica risulta anche che il rimedio è più spesso utile in individui di carnagione e capelli scuri, longilinei, raffinati, sensibili alle manifestazioni artistiche e vulnerabili affettivamente.
PAROLE CHIAVE
Lutto – Parto – Allattamento – Astenia – Depressione – Amore deluso – Deficit intellettivo – Morte silenziosa.
INTRODUZIONE
Acidum phosphoricum è un rimedio chesi prescrive a Pazienti che hanno subito un grave lutto, più spesso improvviso eviolento (casi 1 e 2). Compare infatti intutte e tre le rubriche del Repertorio (Synthesis 8.1) dedicate alla morte come causa scatenante:
MIND – AILMENTS FROM – death of loved ones
MIND – AILMENTS FROM – death of loved ones – child; of a
MIND – AILMENTS FROM – death of loved ones – parents or friends; of
In questi casi il Paziente è come annientato, al punto da avere una totale anestesia dei sentimenti insieme a prostrazione fisica, con o senza dolori. Secondo la mia esperienza la principale diagnosi differenziale è con Ignatia
amara ed Arnica montana. Altri due acidi somigliano al phosphoricum: picricum e muriaticum. La sofferenza del primo dei due è principalmente a livello intellettivo, del secondo a livello fisico, mentre in Acidum phosphoricum la vulnerabilità si pone a livello emozionale, è lì che la causa scatenante ha colpito il soggetto. A conferma di ciò la presenza predominante in molte rubriche del Grief, spesso in compagnia di pochi altri rimedi:
MIND – GRIEF
MIND – GRIEF – night – bed; in
MIND – GRIEF – deception, from
MIND – GRIEF – prolonged
MIND – GRIEF – silent
MIND – GRIEF – silent – love; from disappointed
MIND – GRIEF – waking, on
MIND – AILMENTS FROM – grief
Un’altra condizione in cui il rimedio può risultare di molto giovamento e risolvere velocemente situazioni in cui è presente una grande debilitazione, è in donne dopo la gravidanza e dopo o durante un prolungato allattamento (caso n. 3). In questi casi la diagnosi differenziale va fatta principalmente con China rubra, un rimedio prezioso in tali situazioni, più raramente con Carbo vegetabilis. Va preso in considerazione in Pazienti affetti da una sindrome da stanchezza cronica (caso n. 4), senza con ciò riconoscere a tali quadri la dignità di malattia a sé stante quanto quella di quadro clinico di riferimento.
La sintomatologia che richiede Acidum phosphoricum è molto scarna e significativa. Quando parliamo di malattie oligosintomati che intendiamo quei casi clinici che si manifestano con pochi segni e sintomi a causa della scarsità di energia vitale: Acidum phosphoricum è uno dei rimedi da prendere in considerazione in queste situazioni. Spesso sono condizioni molto difficili da risolvere, quando gli elementi a disposizione sono così pochi e la qualità della risposta alla stimolazione con il rimedio omeopatico è spesso scadente. Ancora una volta va sottolineato che la precisione nella scelta del medicamento può modificare positivamente la prognosi.
I casi successivi 5 e 6 illustrano tutte le caratteristiche del rimedio con in evidenza il crollo delle facoltà intellettive:
Mi accorgo di avere poca memoria per i numeri ed i fatti, impiego molto a leggere un libro, mi distraggo. (Caso n. 5).
Ero distratto, parlavo di destra ed indicavo la sinistra, mi perdevo agli incroci, non vedevo le uscite in autostrada, mi perdevo nei pensieri, fissavo un punto rimanevo a guardarlo a lungo. Poi perdevo continuamente le chiavi di casa … (Caso n. 6).
Non manca mai la ferita affettiva, prolungata e mai risolta (n. 5) o acuta e non consapevole (n. 6).
Nel caso successivo, il n. 7, si può parlare di una chiara depressione, dove c’è perdita di motivazione e speranza:
Mi sento stanco, non ho le forze … mi sento così debilitato che non ho nemmeno la forza di preoccuparmi! Non ho energia né motivazione. Non vedo futuro, né per la carriera, né per la vita privata.
Insieme a debilitazione fisica e disturbi che non guariscono con nessuna terapia. Nella storia clinica si ritrova una recente delusione affettiva, che va a sommarsi ad altre disavventure del passato, ma il Paziente non riferisce nessuna sofferenza al riguardo, non ne compare traccia nei sintomi.
L’ultimo caso, il n. 8, è stato il più difficile, quello in cui ho tardato di più a prescrivere il rimedio. Rileggendolo non saprei dire il perché, ma a ben guardare, leggendo più volte i sintomi della Paziente, vi ritrovo così tanti spunti della Materia Medica di Ignatia e Natrum muriaticum, così come ognuno di noi l’ha appresa, da aver trovato molta difficoltà a pensare diversamente. Costruirsi una memoria fissa della Materia Medica, come cristallizzata, può farci sentire più sicuri nelle nostre prescrizioni, ma
lo scarso dinamismo che ne consegue ci può rendere ciechi circa la soluzione del caso. Comunque, dopo questa esperienza, se un Paziente mi dicesse ancora:
Mi sento mentalmente così stanca come se fossi uscita da un coma profondo; sento come un gran torpore, non mi sento in contatto con ciò che faccio.
Collegato alla sofferenza da amore deluso, non penserei ad altro che ad Acidum phosphoricum. Insieme a questa stessa Paziente abbiamo riletto la sua storia prima di consegnare l’articolo alle stampe per verificare che tutto fosse corretto; rivederla oggi così vivace, così partecipe dell’esistenza, mi ha dato una gioia immensa e mi ha fatto capire quanta potenzialità abbia questo rimedio nel risollevare le sorti dei malcapitati che cadono nella sua sfera d’azione. Scherzavamo e lei mi ha detto:
Lo sa Dottore, ora ho delle paure improvvise ed acutissime, durano solo pochi istanti, quando mi rendo conto che dobbiamo morire! Ma non è paura della morte, è la consapevolezza che prima o poi accadrà. Prima non ci pensavo mai.
Perché già Le appartenevi! Le ho risposto. Ed è un po’ così, il Paziente Acidum phosphoricum sta morendo in profondità, ed è una morte silenziosa, un togliere il disturbo molto pacato e riservato, senza nessun rumore.
CASI CLINICI
Caso n.1
E’ STRANO, NON SENTO NESSUN DOLORE. Uomo di anni 50, imprenditore. Shock da morte della madre.
MARZO 1995 – TELEFONICA
Dottore, sto proprio giù!
Nota: parla lentamente, pacatamente, quasi sottovoce, facendo uno sforzo.
Ho perduto mia madre 2 giorni fa, ma è strano, non sento nessun dolore, non ci penso nemmeno! Sento una stanchezza enorme, come fossi completamente svuotato, senza più forze.
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K
Il Paziente ebbe un recupero delle forze e della sensibilità molto veloce.
Caso n. 2
ABBATTUTA, ANNIENTATA, SVUOTATA.
Donna di anni 48, psicoterapeuta. Shock da morte del padre.
29 GENNAIO 2003 – TELEFONICA
La paziente ha perduto improvvisamente ed inaspettatamente il padre. Il giorno seguente, telefonicamente, mi chiede aiuto: è stordita, abbattuta, non piange, non ha forza, ha dolori diffusi. Prescrivo Arnica montana 200K, senza risultato. Di nuovo una richiesta d’aiuto, qualche giorno più tardi:
È morto mio padre 6 giorni fa! Non riesco ad alzarmi dal letto, non riesco a fare nulla. Ho dolori dappertutto, soprattutto al collo. Non mi reggo in piedi, non ce la faccio nemmeno a parlare. Ho assunto Arnica montana 200K cinque giorni fa, ma sto come prima.
Nota: non ha altre parole da comunicare; non tristezza né pianto; è abbattuta, annientata, svuotata.
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K
A posteriori studio i sintomi della Paziente con con l’aiuto del Repertorio
(Synthesis 8) :
1) MIND – AILMENTS FROM – death of
loved ones
2) MIND – AILMENTS FROM – death of loved ones – parents or friends;of
3) MIND – AILMENTS FROM – mental shock; from
4) MIND – PROSTRATION of mind
5) MIND – PROSTRATION of mind – grief; from
6) MIND – STUPEFACTION
7) MIND – DULLNESS – emotions, from
8) GENERALS – WEAKNESS – morning – rising – on
9) BACK – PAIN
10) BACK – PAIN – Cervical region
La diagnosi differenziale si pone, logicamente, nei confronti di Ignatia amara, che condivide quasi tutti i sintomi meno il 7 (Acon.; Opium; Ac-phos.; Staph.). Da notare il sintomo 5 che include solo quattro rimedi: IGN.; AC-PHOS.; Nux-m; Phys..
14 FEBBRAIO 2003 – TELEFONICA
I dolori sono scomparsi… ho subito avuto più energie. Ora però sento che sto calando…non posso venire a farmi visitare prima disette giorni. Mi alzo tutte le mattine, vado al lavoro, ma nel pomeriggio le forze mi finiscono e vorrei andare a dormire; la notte dormo, mi sveglio un po’ presto.
Prescrivo ancora ACIDUM PHOSPHORICUM 200K. La Paziente guarì da quella condizione. Non ha più avuto i sintomi del rimedio.
Caso n. 3
DA DOPO IL PARTO SONO PROFONDAMENTE STANCA.
Donna di anni 31, insegnante di pianoforte. Astenia in puerpera, cefalea, acne, rinite allergica.
14 MARZO 2002 – IN STUDIO
Donna alta, magra, scura. Si presenta motivata e decisa ad affrontare il suo
problema.
Sto allattando da 5 mesi e 1⁄2, in graduale diminuzione. Non ho ancora avuto il flusso mestruale. Soffro di mal di testa, dai 18/19 anni, iniziò
con l’Università. Ero molto pignola nella preparazione degli esami, troppo esigente! Sono precisa in tutto, non mi piace fare una figuraccia. L’ho curato con la fitoterapia e sono stata meglio, poi sono andata da un Omeopata … In gravidanza era scomparso, ma ora è insopportabile, come un casco, opprimente, oppure coglie metà testa … è terribile! Con vomito e tutto il resto, a volte ne ho due a settimana. Mi sta tornando un po’ di acne, ma non è così grave …
Come carattere tendo ad essere accondiscendente, ma non so se sono veramente così … A volte ho paura di parlare, di dire ciò che non mi va bene, accumulo molta tensione e poi ci rimugino su a lungo.
La visita sarebbe già terminata, ma il rimedio non c’è o non c’è chiaramente. Per le sue caratteristiche la Paziente mi fa pensare a Lycopodium, anche per il modo di porsi, ma dopo aver raccontato sembra quasi spossata, si lascia andare e mostra tutta la sua profonda stanchezza. Decido di indagare ancora e le chiedo del mal di testa:
È un dolore lancinante, fino alle tempie, con una nausea fastidiosa … non sopporto il dolore allora vomito, non vedo l’ora di vomitare, per 3/4 volte. Durante il mal di testa sono proprio depressa, non ho la rabbia per affrontarlo, LO SUBISCO! Sono incapace a reagire. Non voglio vedere nessuno, sentire rumori né musica; vedo colori irreali.
La sensazione che se ne ricava è che la Paziente SUBISCE molte cose e che il suo temperamento la porterebbe a reagire molto più vigorosamente. Mi racconta della sua convivenza con la suocera e di tutto ciò che ingoia per non litigare, veramente molto. Le chiedo se è mai irritabile:
Si, certo, altrochè! Sette giorni prima dei mestrui ho un GRAN NERVOSISMO, con mal di testa e molte irritabilità, sono suscettibile, basta un nulla.
Sto per prescrivere Lycopodium, ma sono incerto. Ora si è aperta, si è rilassata, e torna a mostrarsi profondamente stanca. Le chiedo come si sente:
Da dopo il parto mi sento sempre PROFONDAMENTE STANCA!
No, Lycopodium proprio no, ed in effetti la mia mano non riusciva proprio a scriverlo! Prendo una pausa e vado a spulciare il repertorio (Synthesis 8.1):
GENERALS – WEAKNESS – delivery – after
Calc., Carbo v., Samb., Veratrum. Nessuno mi convince. Do un’occhiata casuale e qualche rubrica sotto noto:
GENERALS – WEAKNESS – loss of fluids; from
Acidum phosphoricum e China di 3° grado. Allora continuo nella ricerca:
GENERALS – WEAKNESS – nursing women, in
Carbo v., China e Ac, phos. al 3° grado.
Mi sento vicino alla soluzione. Scarto a priori Carbo v. che non mi sembra corrispondere affatto al caso. Di China ho nella mia mente un’immagine che certamente include la stanchezza, ma con una condizione nervosa differente, più eccitabile. Guardo la Paziente e la trovo spossata e calma. Per queste considerazioni scelgo:
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K + 35K
16 MAGGIO 2002 – IN STUDIO
Dottore, il mal di testa è praticamente scomparso!
Ho avuto 3 episodi molto leggeri che se ne sono andati assumendo i granuli ogni 2 ore. Mi sento molto più energica rispetto a prima. Sto ancora allattando. Sto iniziando a soffrire di rinite, anche se lieve….
La visita continua. La Paziente fu curata da Lycopodium in sei mesi, con guarigione completa.
Caso n. 4
BEVENDO IL LATTE STO MEGLIO, MA NON MI PIACE
Donna di anni 34, insegnante di Storia dell’Arte. Astenia, lombalgia, emorroidi.
La Paziente vive molto distante e non ho modo di vederla quando ce ne sarebbe bisogno, nonostante ciò si riesce a mantenere un buon rapporto terapeutico. Ha una storia familiare difficile, con una sorella sofferente per anoressia e la madre gravemente malata per mieloma. La Paziente ha sempre sofferto di astenia, a tratti sfociata in una franca depressione. Ha portato a termine una gravidanza due anni fa, allattò a lungo e fu discretamente aiutata da China rubra MK, poi da Carbovegetabilis 200K. Vorrebbe avere una seconda gravidanza, ma combatte sempre con le sue energie molto basse.
8 FEBBRAIO 2005 – IN STUDIO
Ha avuto una forma influenzale circa 15 giorni or sono, curata da Bryonia; a
seguire uno stato di debilitazione e sintomi residui sono migliorati con Arsenicum. La Paziente sta soffrendo di emorroidi da circa 15 giorni. Mi riferisce che il suo ciclo mestruale è praticamente regolare e che prima è molto nervosa e con episodiche diarree. Poi inizia a parlarmi della sua stanchezza, come ogni volta:
Dottore, conosce la mia STANCHEZZA CRONICA! Ho sonno già a metà giornata e dopo il pranzo ho sonnolenza e mal di testa, anche se la notte dormo 8/10 ore di sonno molto profondo. Non appena mi fermo e mi siedo mi viene mal di testa. Dovrei non sedermi mai a riposare, ma perdo tempo, non concludo … tempo fa stavo per svenire. Cerco di organizzare il mio tempo …
Cerco di farla parlare perché non trovo proprio una strada terapeutica dagli elementi che mi fornisce:
Ho una certa ansia per incidenti, aereo in particolare, ma anche treno e macchina. Dottore, ho anche una stanchezza sessuale… capisce, io mi metto a letto e già dormo! Vorrei avere un altro bambino, ma bisogna fare l’amore qualche volta, sennò non viene! Vivo le notizie della TV come se fossero mie …Non ho mai sete, mangio senza particolare interesse, un po’ di tutto … Ah, mi sono accorta che BEVENDO IL LATTE STO MEGLIO, tutto migliora e così mi forzo, perché a me il latte proprio non piace!
Finalmente un sintomo! L’unico che reputo degno di essere preso in considerazione. Così, alla ricerca almeno di un altro appiglio, le chiedo se sogna, già immaginando una risposta negativa visto il suo sonno semicomatoso, e invece mi risponde che sogna molto spesso di essere inseguita. Questi sono i casi in cui il repertorio è indispensabile e così inserisco i due preziosi dati (Synthesis 8.1):
GENERALS – FOOD and DRINKS – milk –
amel.
DREAMS – PURSUED, being
Risultato: Nux v., Ph. Ac., Verat. Non ho alcuna esitazione:
ACIDUM PHOSPHORICUM MK + 35K
Acquistare la XMK, visto che dove abita non è semplice procurarsi i rimedi omeopatici.
7 APRILE 2005 – IN STUDIO
Dottore, tutto meglio, proprio tutto, anche il mal di testa!
Veramente le emorroidi non sono completamente guarite, ancora ho un po’ di bruciore dopo l’evacuazione. Ma la notizia è che sono incinta e non era facile vista lafrequenza dei rapporti!
La visita continua. La Paziente non haavuto bisogno di assumere la XMK. La lascio andare senza terapia. Purtroppo dopo qualche settimana il feto morì in utero, sembra per probabile malformazione. Subì un raschiamento, la aiutai telefonicamente. Potei visitarla ancora nell’Ottobre del 2005 e ancora prescrissi ACIDUM PHOSPHORICUM MK. So che sta abbastanza bene e che desidera ancora avere un bambino.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Caso n. 5RALLENTAMENTO INTELLETTIVO, INERZIA, DEPRESSIONE.
Uomo di anni 49, imprenditore. Sindrome depressiva, ipotiroidismo, rinite allergica, ipercolesterolemia.
16 MARZO 2005 – IN STUDIO
Il Paziente si presenta molto pacato, parla a voce bassa, poco tonico in ogni sua manifestazione. Sembra faccia un enorme sforzo per parlare, o più specificamente che ogni processo mentale gli costi un enorme sforzo. L’aspetto è di una persona sostanzialmente depressa, inerte. Riferisce di essere stato in psicoterapia per quasi 20 anni, fino ad otto mesi or sono. Poi inizia a raccontare la sua vicenda più recente:
Un anno e mezzo or sono ebbi un periodo molto stressante, molti problemi, così cominciai ad ingrassare e diventavo sempre più debole: scoprii l’ipotiroidismo. Mi curai con la Medicina Cinese e migliorai. Mi accorgo di avere poca memoria per i numeri ed i fatti, impiego molto a leggere un libro, mi distraggo … E sono anche molto indeciso, ho poco entusiasmo e determinazione, non prendo rischi, sento spesso un senso d’impotenza per il presente e vivo molti rammarichi per il passato. Soffro ancora di Legami molto forti con la mia famiglia; mi sento ancora ferito, rimugino, mi sento intrappolato. Sono rancorosoe insofferente verso i miei familiari. Ho anche scatti di collera, mi carico di rabbia compressa.
Il Paziente soffre anche di dermatite all’ano ed ai glutei; di apnee notturne; di frequenti diarree. Le ultime analisi mostrano VES 33 e Colesterolemia totale 336, i parametri tiroidei sono alterati con TSH elevato e presenza di anticorpi anti PSO e TGB. Il peso è Kg 82,2. Prescrivo: ACIDUM PHOSPHORICUM MK + 35K
13 MAGGIO 2005 – IN STUDIO
L’aspetto del Paziente è decisamente migliore, molto più vivace. Il suo peso è sceso spontaneamente a Kg 80,6. Egli semplicemente afferma:
Sto un po’ meglio, mi sento più sveglio.
A parte la laconicità della sua espressione, si mostra visibilmente soddisfatto. ACIDUM PHOSPHORICUM XMK + 35K
Gli chiedo di ripetere le analisi a fine cura.
11 NOVEMBRE 2005
Bene Dottore, sto bene, anche se ho iniziato a soffrire un po’ d’insonnia. Continuo anche a russare e soffro di apnea. Sono anche riuscito a fare più sport. Sono soddisfatto e anche meravigliato che tutti i miei valori, anche il colesterolo, sono migliorati! A questo punto vorrei solo avere un po’ più di entusiasmo, un po’ meno indecisione, un maggiore ottimismo. Penso sempre che in fondo non ho molto da offrire agli altri.
Sono stupefatto della loquacità, della speditezza della parola e di ogni atto mentale del Paziente, una differenza veramente sbalorditiva, è tornato ad una normale vita di relazione. La visita continua ed alla fine decido di prescrivere un differente rimedio vista la differente sintomatologia.
Caso n. 6
ASSOPIMENTO DELLA COSCIENZA,FRASTORNO MENTALE
Ragazzo di anni 21, studente di Ingegneria. Confusione mentale, retinopatia, disordine metabolico.
5 APRILE 2002 – IN STUDIO
Il Paziente è un ragazzo molto alto, magro, di capelli scuri. Si presente estremamente pacato, con una calma perfetta, quasi impassibile. Parla lentamente e presto termina il suo racconto, come se non avesse più parole, cadendo in uno stato molto particolare, come se la sua coscienza si assopisse. E’ stato sempre un ragazzo estremamente bravo a scuola, quindi ha preso il diploma di maturità e si è iscritto ad una importante Facoltà di una città del Nord, molto distante da casa, apparentemente senza nessuna difficoltà. Ha perduto due mesi or sono il nonno, al quale era profondamente legato, ed in breve tempo per un K pancreatico. I genitori sono estremamente preoccupati e lo portano a visita con urgenza. Ha uno strano insieme di sintomi che non si identificano in una malattia precisa, che vanno da un frastorno mentale ad una retinopatia, ad una proteinuria apparentemente inspiegabile, ad un’ipertrigliceridemia.
5 APRILE 2002 – IN STUDIO
Da un po’ mi sono accorto di non vedere bene, gli oggetti sono sfocati, in particolare verso il tramonto. Io sono lievemente miope, ma poi mi hanno trovato delle zone di assottigliamento della retina. Ero distratto (si riferisce alle settimane precedenti), parlavo di destra ed indicavo la sinistra, mi perdevo agli incroci, non vedevo le uscite in autostrada, mi perdevo nei pensieri, fissavo un punto rimanevo a guardarlo a lungo. Poi perdevo sempre le chiavi di casa … Mi sono anche morso più volte le labbra mangiando. Recentemente ho sofferto più volte di una sublussazione temporo-mandibolare destra. Ho perduto mio nonno due mesi fa (manifesta un dolore profondissimo e silenzioso, di cui non credo sia cosciente).
Gli esami all’Università non vanno bene come speravo …
Poi il Paziente tace, non ha più nulla da dire.
Trigliceridemia 431, Colesterolemia totale 207, Sideremia 55, Proteinuria 30.
Penso subito ad Acidum phosphoricum, indirizzato anche dall’avvenimento della perdita del nonno, ed inserisco nel repertorio (Synthesis 8.1) i seguenti sintomi:
1) MIND – AILMENTS FROM – death of loved ones
2) MIND – STUPEFACTION
3) MIND – TRANQUILLITY, serenity, calmness
4) MIND – PROSTRATION of mind – grief; from
5) MOUTH – BITING – Tongue
La conferma definitiva me la da’ il sintomo n. 5, in cui è anche presente il rimedio.
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K – MK (A distanza di 7 giorni uno dall’altro) + 35K
Poco dopo il ragazzo riparte per la sua città universitaria, dove rimane a lungo, senza apparenti problemi. I genitori mi dicono che le cose stanno andando bene, che è tornato se stesso, ma che non ha intenzione di fare delle analisi. Le farà dopo un po’ di tempo, tutte tornate nella norma. Una nuova visita oculistica non evidenzia problemi degni di nota. Si fa risentire dopo un anno su insistenza dei genitori, telefonandomi. Mi riferisce che sta bene, che non ha voglia di tornare a casa dai suoi, che gli studi vanno molto bene ma si sente un po’ stanco con difficoltà di concentrazione.
ACIDUM PHOSPHORICUM MK
Torna in studio dopo altri 2 anni per lievi sintomi di rinite allergica.
Caso n. 7
NON HO NEMMENO LA FORZA DI PREOCCUPARMI!
Uomo di anni 45, ingegnere/manager.
Sindrome depressiva, reflusso gastroesofageo, tosse cronica, apnee notturne.
14 DICEMBRE 2004 – IN STUDIO
Paziente alto, pallido, occhi profondamente cerchiati, elegante. Pacato, non esprime vitalità né vivacità alcuna, spento, se non francamente depresso. Racconta di soffrire di tosse da tre mesi, ribelle a tutte le cure ed ai numerosi antibiotici assunti; di reflusso, di apnee notturne, di aver subito un intervento per ipertrofia dei turbinati un mese fa. Sembra che i farmaci in lui non funzionino, e comunque assume Domperidone ed Esomeprazolo oltre ad uno spray serale per cercare di evitare il russamento. 5 mesi fa si è interrotto il rapporto e la convivenza con la sua donna. E’ già stato sposato
all’età di 36 anni ed il matrimonio è durato solo tre anni, senza generare figli. Infine accenna a preoccupanti incertezze lavorative.
Mi sento stanco, non ho le forze … mi sento così debilitato che non ho nemmeno la forza di preoccuparmi! Non ho energia né motivazione. Non vedofuturo, né per la carriera, né per la vita privata. Poi soffro sempre di questa tosse, come se la gola si inondasse di un vapore caldo, sento proprio che qualcosa arriva su in gola, come vampate … infine la tosse. Al
mattino, durante la colazione e subito dopo, ma anche il pomeriggio, la sera … Prima dell’intervento dei turbinati la notte avevo del panico, l’aria non entrava, pensavo di morire. Sono una persona accogliente, timida, calma, rifuggo i conflitti. Sono molto freddoloso e sto bene al caldo.
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K + 35K
14 GENNAIO 2005 – IN STUDIO
Non c’è bisogno che mi dica come sta, ora ho davanti una persona vitale e sorridente. Mi racconta con entusiasmo:
La tosse passò definitivamente dopo 2 settimane! Poi ho avuto un mal di gola, ma stranamente è guarito in 24 ore!
Insomma si meraviglia del fatto che il suo corpo sta reagendo. Due settimane possono sembrare molte, ma durava da oltre tre mesi e non accennava minimamente a diminuire con nulla. Comunque ne è stupefatto.
La visita continua, la condizione che si presenta è completamente differente, sorgono altri sintomi ed altre problematiche, il rimedio prescritto è quindi diverso.
Ho rivisto il Paziente altre due volte ancora, l’ultima il 12 Gennaio 2006, quando era in discreta salute ed accompagnava a visita la sua nuova fidanzata.
Caso n. 8
MI SENTO COME USCITA DA UN COMA
PROFONDO.
Donna di anni 26, studentessa. Sindrome depressiva, gastroesofagite, herpes labialis, faringo-tonsilliti ricorrenti.
VISITA DEL MAGGIO 2003 – IN STUDIO
La Paziente è una bella ragazza, longilinea, scura di capelli e carnagione, molto pacata nelle sue manifestazioni: parla a voce bassa, si muove con circospezione, non fa alcun rumore né da’ segno di sé in alcun senso. Se non la si vedesse con gli occhi non se ne percepirebbe la presenza. Studia Antropologia, ma da lungo tempo non riesce a dedicarsi agli esami. Recitava in teatro a livello amatoriale, ma ha lasciato l’attività dopo alcune sfortunate vicissitudine affettive. Attualmente vive una storia sentimentale particolarmente infelice e sfavorevole. Tutto ciò l’assorbe così tanto da non avere energia da dedicare a nessun altro impegno o svago: sostanzialmente tutto il tempo che è sveglia non fa altro che pensare, rimuginare, piangere e soffrire, risultandone spossata. I genitori, con i quali sono in stretto contatto, non sanno come agire per modificare questo stato di cose; mi riferiscono che la ragazza anche in casa è molto distante, quasi assente e sembra non recepire nemmeno i loro interventi.
Mi sento fisicamente debilitata, come uno svuotamento… Mi sento un calo di forze improvviso, mi gira la testa, in particolare dopo il pranzo.
Ho avuto numerosi travagli sentimentali, sono stata lasciata, ed ora vivo rivolta al passato, come se avessi perduto qualcosa di fondamentale, mi trascino. Questa cosa mi torna continuamente, ripenso e rimugino, con un misto di rabbia e tenerezza. Penso non accadrà più qualcosa che mi
farà felice. Piango per nulla, mi basta una sciocchezza, e spesso il cuore mi batte molto velocemente. Ho difficoltà a concentrarmi, devo leggere tutto più volte. Non sempre riesco a dire ciò che penso, come se non riuscissi a concentrarmi, come se fossi lenta nell’elaborare, come una profonda stanchezza mentale. Mi sento mentalmente così stanca come se fossi uscita da un coma profondo, sento come un gran torpore, non mi sento in contatto con ciò che faccio. Ho un sogno ricorrente: che partorisco, io o altri, che sono incinta o come se stessi partorendo. Sento come un coltello fra stomaco e petto, la notte al risveglio (gastroesofagite) in particolare se sono più nervosa… divento intrattabile, con bruschi cambi d’umore, scattosa.
La Paziente è notevolmente miope; fuma circa 10 sigarette al giorno, gradisce sale nei cibi in abbondanza. Inoltre soffre spesso di faringotonsilliti
anche gravi, e di Herpes labialis. In via estemporanea le era già stata prescritta Ignatia amara 200K, con notevoli risultati, poi il rimedio venne ripetuto, questa volta senza beneficio. Dopo questo incontro assume NATRUM MURIATICUM MK. Nel giro di un anno e mezzo la Paziente assume ancora:
Ignatia amara XMK, Sepia 200K, Lac humanum MK, Moschus MK ed infine Helleborus 200K. I rimedi le danno dei giovamenti lievi o anche evidenti, ma mai determinanti, le sue condizioni tornano sempre allo stato iniziale.
VISITA DEL 7 OTTOBRE 2004 – IN STUDIO
E’ stata afflitta da diarrea per settimane, migliorata da Natrum arsenicosum 5 CH; racconta che le veniva ansia allo stomaco e subito dopo diarrea. E’ dimagrita, stanca e svogliata verso tutto. Afferma:
Desidero stare sola; penso solamente, faccio solo questo, non faccio concretamente nulla. Mi sveglio già stanca e svogliata, sono stanca cerebralmente e fisicamente, in particolare alle gambe. Temo di non riferire bene le cose, è come se parlando mi si bloccasse il cervello. Piango per la mie vicende affettive. Ho sogni premonitori e sogno spesso insetti che volano, cavallette oltre che bambini, gravidanze, parti, una zia incinta.
Purtroppo dopo un anno e mezzo di terapia e miglioramenti temporanei debbo concludere che la Paziente è al punto di partenza, la terapia non è stata sufficientemente incisiva da portare un cambiamento della sua salute e condizione di vita. Rivisitando con attenzione i sintomi di tutto il caso clinico, che sono sostanzialmente rimasti invariati, mi soffermo sulla sofferenza affettiva, sulla grave condizione didebolezza dell’intelletto, sulla grave astenia ed in base a queste considerazioni, senza repertorizzare i sintomi, prescrivo:
ACIDUM PHOSPHORICUM 200K + 35K
FOLLOW UP
Non la sento per un po’. Di tanto in tanto la madre mi parla di Lei, con moderata soddisfazione; così, in una consultazione telefonica, prescrivo: ACIDUM PHOSPHORICUM MK.
Sempre telefonicamente in una occasione simile prescrivo: ACIDUM PHOSPHORICUM XMK. Le cose cambiano radicalmente, la Paziente inizia a scuotersi e gradualmente riprende gli studi fino a portarli a termine, mette fine alla sua sfavorevole vicenda affettiva, inizia un lavoro, riprende a vivere. Dopo queste vicende ammala più volte di violente faringotonsilliti. Prescrivo ancora il suo rimedio alla potenza 200K, ma senza risultato, il quadro clinico risponde solo a Lachesis mutus o Apis mellifica. Sono moderatamente soddisfatto, il beneficio è profondo e stabile, ma la Paziente è ancora fragile, vulnerabile ed ammala troppo spesso. Il rimedio che da allora in poi è stato usato con successo è MEDORRHINUM, più volte alla 200K, anche negli stati acuti, poi alla potenza MK, in Novembre e Dicembre 2005.
Attualmente la Paziente sta vivendo una storia affettiva appagante e non necessita di alcuna terapia. Proprio mentre sto scrivendo si ammala con
febbricola e mal di gola: prescrivo MEDORRHINUM MK e prontamente recupera con un solo giorno di assenza dal lavoro. La Paziente ha letto ed approvato il racconto della sua malattia e guarigione.
CONCLUSIONI
Ricordo infine un altro caso clinico risolto brillantemente dal rimedio in cui la Paziente, una collega, era affetta da broncopolmonite severa e telefonicamente mi disse:
… Ma io sono tranquilla, serena.
a conferma della condizione di base di Acidum phosphoricum, una strana calma che lo pervade, una sorta di rassegnazione totale, la scomparsa di ogni conflitto, di ogni paura, di ogni emozione. La mia esperienza mi suggerisce che la condizione vitale Acidum phosphoricum non è una condizione stabile, che cioè il Paziente ne esce (appena può e se può!) per poi aver bisogno di un differente rimedio. Solo in un’altra Paziente ho usato il rimedio per un anno di seguito. E’ evidente che questa è una conclusione parziale, passibile di essere modificata dall’esperienza.
Scrivendo i casi clinici mi sono reso conto che il rimedio è più frequente in persone di carnagione scura, più spesso longilinee, raffinate, eleganti, riservate, di modi delicati, di sentimenti contenuti o trattenuti per temperamento o a causa della loro professione, sensibili all’arte che spesso è parte integrante del loro mestiere, vulnerabili affettivamente.
Bibliografia
G. Vithoulkas – Le Essenze rubate – Edizioni OMIT, Cisterna di
Latina, 1988.
F. Schrojens – RADAR Synthesis 8.1 – ARCHIBEL
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